IN PIAZZA GRANDE SALUTO UFFICIALE DELLE AUTORITA’ AL NUOVO VESCOVO PAOLUCCI BEDINI CON IN TESTA IL SINDACO DI GUBBIO STIRATI

03/12/2017

Saluto ufficiale  della autorità civili  questo pomeriggio in piazza Grande al nuovo vescovo di Gubbio monsignor  Luciano Paolucci Bedini, che oggi inizia il suo ministero pastorale nella diocesi di Gubbio. Ad accoglierlo il sindaco Filippo Mario Stirati, affiancato dei primi cittadini di Cantiano, Umbertide, Costacciaro e Scheggia – Pascelupo, compresi nei confini della diocesi, con una coreografia arricchita dai vessilli degli Sbandieratori e dai solenni rintocchi del campanone.   « E’ un giorno solenne di festa, con l’abbracccio di tutta la città di Gubbio e degli altri Comuni,  al sessantesimo successore del nostro patrono vescovo Ubaldo. Ci ha raggiunti  qui da Assisi dopo aver intrarpreso a piedi lo stesso cammino di San Francesco, un gesto di profondo significato religioso e creaturale, come era nello spirito del ‘poverello’.  Per noi è ancora più importante,  perché Gubbio è legata al culto di Ubaldo e Francesco, in maniera imprescindibile. Paolucci Bedini ha una storia di solidarietà, accoglienza, ospitalità  che lo proietta nell’impegno pastorale in special modo verso i giovani e la catechesi rivolta con il pensiero e l’opera agli ultimi, ai poveri e ai diseredati. Ci congediamo dal vescovo emerito Mario Ceccobelli ma non è un distacco definitivo, soprattutto perché è stato designato cittadino onorario di Gubbio.   La nostra è  una diocesi piccola ma di storia millenaria, con una profonda identità religiosa e laica.  Ne troviamo traccia già nella lettera  di 1600 anni fa di papa Innocenzo al vescovo Decenzio, che è stata celebrata lo scorso anno nella solenne ricorrenza.   E la città intera è espressione di un cammino plurisecolare,  evidente nella grandiosità dei suoi palazzi  e  con le sue profonde radici di arte, cultura,  folklore.   Per superare quell’immagine negativa che da più parti viene tracciata come  ‘società del rancore’, per i troppi mali che la affliggono,  oggi più che mai c’è bisogno di riconciliazione, di giustizia,  di ritrovare fiducia e coesione sociale, di solidarietà e slancio.  Insieme lavoreremo per questo ».  Commosse e intense le parole del vescovo Luciano:  « Mi avete aperto la porta della vostra terra e già mi sento nuovo concittadino.  Un cittadino appassionato e partecipe alle  vicende che riguardano il bene delle comunità. Nel rispetto delle specifiche autonomie e competenze nella gestione della cosa pubblica,  sarò attento e disponibile al dialogo,  per il bene di tutti,  combattendo l’indifferenza e mettendo al centro di ogni azione i desideri e le speranze dei giovani, la fatica e la solitudine degli anziani,  l’affanno delle famiglie.   Vorrei portare il mio contributo affinchè possa fiorire un’esemplare convivenza umana e una civile partecipazione  ».

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021