INCONTRIAMO IL NOSTRO TEMPO – OMAGGIO A LEONARDO. TAPPA A GUBBIO, A PALAZZO DEL BARGELLO, PER IL PROGETTO ESPOSITIVO ITINERANTE DI CRUCILI, FONDI, MONIZI E SANNA

30/09/2019

Approda anche a Gubbio, con vernissage ufficiale sabato 5 ottobre alle ore 18.30, il progetto espositivo “Incontriamo in nostro Tempo” di Paolo Crucili, Luigi Fondi, Carlo Paolo Monizi e Riccardo Sanna, in questa occasione omaggiando il genio di Leonardo, accolti e promossi dall’Associazione Culturale La Medusa e con il patrocinio del Comune di Gubbio, presso la prestigiosa sede di Palazzo del Bargello. Paolo Crucili nasce ed opera come paesaggista ma, dopo l’incontro con il grande maestro Padre Passionista Tito Amodei, ha intrapeso un nuovo iter di ricerca, segnando  le tappe per un’inedita espressione artistica. Oggi, nel suo stadio attuale di ricerca, ha superato lo spazio oltre che il tempo per entrare nella dimensione introspettiva dell’esistenza stessa. Il printing del senso di appartenza, che la natura genera, entra prepotentemente nel locus vernacolaris delle sue tele, dove con ogni tratto il maestro Crucili supera la dimensione del quotidiano. Il colore si monocromizza e le sfumature dettano un tratto segnico di derivazione informale, ma allo stesso tempo caratterizzante e gestuale. I forti contrasti cromatici parlano liricamente di un substrato reale dove le fasi esistenziali, chiamate appunto “ Pieghe di vita”, sviscerano un andamento modulare quasi armonico e musicale. Luigi Fondi, artista da sempre, con particolare dedizione alla scultura in pietra e alla pittura, è nato a Soriano nel Cimino il 15 Agosto 1954. Studia a Carrara dal 1968 al 1977  “laureandosi” scultore con il massimo dei voti all’Accademia di belle arti. In questi anni conosce personalità importanti dell’arte contemporanea: Trico’, Guido, Calabria, Boldini, ecc.. Si batte contro la loro idea dell’intellettuale dell’arte. Nel 1978 torna a Soriano “immergendosi” totalmente nella polvere delle cave di pietra. Inizia come manovale di cava, diventa artigiano-scalpellino-scultore. Dal 1983 al 1994 dirige corsi annuali per la lavorazione della pietra prefiggendosi di conciliare la produzione industriale con l’arte in modo che ogni oggetto, pur se di serie e di basso costo, avesse un bel disegno e godesse di un certo prestigio artistico. Per “Pensando a Leonardo”, ha voluto citare il più celebre  e moderno dei disegni realizzati nel Rinascimento: l’Uomo Vitruviano, che rappresenta l’unione simbolica tra arte e scienza. Paolo Carlo Monizi, vive ed opera a Salerno dove esordì nel 1968 con una personale al dopolavoro MCM. Da allora ha esposto in numerose manifestazioni Italia e all’estero riscuotendo sempre il consenso del pubblico e della critica. Molta parte del suo lavoro è interessata all’ecologia ed al recupero di oggetti rifiutati, che nella sua mente e nelle sue mani tornano a vivere trovando nuovi significati. Ha collaborato con diversi gruppi, gallerie e sodalizi artistici di matrice figurativa (sopratutto disegni dal vero) ed astratta (pittura ed istallazioni). Riccardo Sanna, attraverso queste sue opere, interpreta la vita, la storia, i sentimenti, le speranze o le paure. Mette su tela le sue sensazioni, i suoi pensieri, i suoi ricordi. Il suo modo di interpretare il passato, il presente e il futuro, le relazioni, l’amore, l’amicizia. E lo esplicita attraverso i titoli. Ma come per molte opere d’arte, l’interpretazione  che intende darne l’autore può non corrispondere a ciò che evoca inn chi le guarda. Ciascuno può  vederci la propria storia, un momento della propria vita, una propria speranza o delusione.  Una porta è un elemento concreto, non astratto. Corrisponde ad un oggetto ben preciso. Eppure, il potere evocativo di una porta è maggiore di quello di molti altri oggetti. La porta come metafora di vita, dunque. Dal 5 al 31 ottobre a Palazzo del Bargello: info@museogubbio.it – 0759220904

Allegati

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
21/12/2021