Sono state illustrate questa mattina in conferenza stampa le problematiche riguardanti la discarica di Colognola, la cui chiusura è prevista nei prossimi mesi, con conseguenti interventi di bonifica “post mortem”. Erano presenti il sindaco e l’assessore competente all’ambiente, che hanno precisato come il problema sia stato ereditato dal passato, con alcune scelte non idonee e soprattutto con il mancato accantonamento dei fondi per la bonifica: circa 2 milioni e 400 mila nella prima fase e ulteriori 2 milioni circa negli anni successivi. «Abbiamo cominciato ad accantonare le somme necessarie – hanno dichiarato gli amministratori – che al momento sono 250 mila euro, e su questa strada dovremo procedere. L’errore principale è stato comunque quello di non aver accantonato negli anni precedenti alla nostra amministrazione le somme previste per la bonifica, soprattutto nel 2008 con introiti di 1 milione e 800 mila euro e nel 2011 con 1 milione e 700 mila entrate, dovuta al conferimento di rifiuti speciali. Va considerato che attualmente la discarica non produce più ricchezza e le entrate utili stanno scendendo da 1 milione e 100 mila nel 2017 a un dimezzamento previsto, per quest’anno, intorno a 600 mila euro. Intendiamo affrontare le diverse problematiche con correttezza, trasparenza e con l’apporto degli uffici tecnici, in un confronto aperto con i cittadini, per far sì che le criticità di ‘disagio ambientale’ che si sono manifestate, in termini di eccessivo transito dei mezzi di trasporto e dei cattivi odori, intensificati in questo ultimo periodo, possano essere superate e risolte. Il problema è regionale, e abbiamo chiesto con forza che l’impianto di Gubbio venga tenuto in debita considerazione, mentre stiamo pagando le conseguenze del mancato inserimento nel Piano Regionale dei Rifiuti e con una previsione sbagliata dei conferimenti. L’aumento che abbiamo realizzato della raccolta differenziata, con l’ampliamento del servizio di “porta a porta”, attestato attualmente intorno al 57%, ha determinato risultati importanti con un minor conferimento di rifiuti in discarica. Inoltre, sulla base di quanto stabilito dalla Regione Umbria e dall’Auri in termini di programmazione dei rifiuti, sarà attiva a breve la discarica di Belladanza di Città di Castello, impianto a servizio dell’ATI 1 e quindi dei Comuni di Gubbio, Città di Castello e della fascia, con un abbattimento dei costi, che oggi paghiamo a Gesenu. Abbiamo sospeso il conferimento del ‘compost fuori specifica’ proveniente dal gestore ATI 3 di Foligno, un rifiuto della lavorazione dell’organico che ha un odore più forte e più percepibile in quanto la discarica ha raggiunto il livello di colmatura ed è più esposta alle correnti. Per ovviare al problema, si usano trattamenti che però provocano un’alterazione dei valori. E per questo motivo si è provveduto a portare in Toscana il percolato, sostenendo una spesa mensile di 80 mila euro. Inoltre, provvederemo a destinare misure per i residenti in prossimità della discarica, come l’abbattimento della TARI e alcuni investimenti strutturali nelle frazioni, in quanto stiamo pagare un indennità di ‘disagio ambientale’. Ora è necessario correre ai ripari. Inoltre, ha pesato la mancata assegnazione tramite gara, della gestione dei rifiuti nell’Alta Umbria, che si sta trascinando per problemi di contenziosi e ricorsi ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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