Giornata mondiale del rifugiato, un pomeriggio tra riflessione e informazione

17/06/2021

“Incontrarsi in Italia tra differenze e affinità”: questo il titolo dell’appuntamento che si terrà domani alle 17,30 in biblioteca

L’assessora Simona Minelli: “Un momento prezioso per riflettere sulle storie che si celano dietro a ciascuna persona”

GUBBIO (17/06/2021) – Domani, venerdì 18 giugno, è la Giornata mondiale del rifugiato e della rifigiata, un appuntamento voluto dall’Assemblea generale dell’Onu per far riflettere e sensibilizzare tutti rispetto alla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo e per chiedere la loro piena inclusione in ogni ambito della società, dal lavoro, allo studio, allo sport. Il Comune di Gubbio organizza proprio per venerdì un appuntamento dal titolo “Incontrarsi in Italia tra differenze e affinità”, un momento di confronto (condotto dal giornalista Giovanni Dozzini), di letture e musica che si terrà in biblioteca e che prevede interventi e contributi di scrittori, antropologi, musicisti, attori. “Si tratta – sottolinea l’assessora ai Servizi Sociali Simona Minelli – di un momento di riflessione che ormai ci vede impegnati da anni insieme a tutta la città, pensato per non dimenticare che dietro ad ogni rifugiato o richiedente asilo c’è una storia che merita di essere ascoltata. Una storia spesso fatta di sofferenze, di umiliazioni, ma a volte anche di riscatto, di possibilità di ricostruire il proprio futuro. Stare dalla parte dei rifugiati è oggi, purtroppo – chiude l’assessora – un atto di coraggio, perché  incredibilmente è diventato scomodo stare accanto a chi, costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni, lascia i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era vita per cercare salvezza in un altro Paese”.

Tra gli appuntamenti in scaletta per venerdì c’è “NICE PIC BRO”, un laboratorio di storytelling e new media a cura di Sara Lusini e realizzato con un gruppo di ragazzi ospitati dal Sai di Gubbio gestito da Arci, dove sono stati editati e stampati poster-diario fatti di immagini normalmente usate nei social media. Si è lavorato con 11 ragazzi provenienti da Nigeria, Gambia e Pakistan, Kurdistan e Liberia, prendendo immagini normalmente condivise sui social o chat o custodite nelle gallerie fotografiche dei telefoni per trasformarle in un racconto personale, formato poster. Il nome del laboratorio, NICE PIC BRO (“bella foto, fratello”) prende spunto dai commenti che spesso si possono leggere sotto le foto postate dai ragazzi, soprattutto su Facebook e Instagram, per diventare il nome di un oggetto stampato, tangibile e fruibile in una dimensione diversa da quella del web. Oltre al laboratorio domani ci sarà spazio, tra gli altri, anche per la musica di Paolo Ceccarelli e i contributi di Riccardo Tordoni, attore e regista, del teatro della Fama, di Kaaj Tshikalandans, antropologa, Barbara Pilati, coordinatrice del progetto SAI, gestito per conto del Comune dall’Ats, con Arcisolidarietà Ora d’Aria e le cooperative Famiglia Nuova, Frontiera Lavoro e Perusia, e di Marija Strujic, insegnante.

 

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021