Riceviamo e pubblichiamo – CONCERTO SPIRITUALE “LE ULTIME SETTE PAROLE DI GESÙ CRISTO IN CROCE” 11 APRILE

08/04/2019

Giovedì 11 aprile alle ore 21 presso l’Abbazia di San Secondo,  si terrà un  concerto spirituale dal titolo  “LE ULTIME SETTE PAROLE DI GESÙ CRISTO IN CROCE”, che  rientra nelle iniziative in preparazione della Settimana Santa.   L’ingresso è gratuito e  la manifestazione è  organizzata dai Canonici Regolari Lateranensi e dalla Cappella Musicale della Cattedrale di Gubbio, Cantores Beati Ubaldi, diretta dal Maestro Renzo Menichetti. Interpreti: i Cantori del Miserere; violoncello Marco Becchetti; voci narranti Paolo Rosati e Daniela Minelli; guida teologica don Pasquale Criscuolo.  La devozione alle “Sette parole di Gesù Cristo sulla croce” risale al XII secolo. In essa vengono riunite quelle parole che, secondo la tradizione dei quattro Vangeli, sono state pronunciate da Gesù sulla croce.  Sono sette frasi brevissime, simili ad un soffio, eppure la loro densità è tale da aver sollecitato nei secoli un’imponente riflessione teologica e spirituale, oltre ad aver conquistato anche la cultura occidentale che, in esse, ha condensato il mistero universale dell’esistere, del soffrire, del morire e dello sperare. Attraverso la loro lettura o il loro ascolto, accompagnato da meditazioni, questo ideale ed estremo testamento di Gesù è di nuovo offerto in tutte le sue iridescenze umane e teologiche.  Essere vivi significa rimanere in comunicazione con gli altri: in questo senso, la morte non è solo la fine della vita, ma è silenzio per sempre, pertanto ciò che diciamo davanti al silenzio imminente della morte è particolarmente rivelatore. Con questa attenzione si leggono le ultime sette parole di Gesù: come quelle annunciate dal Verbo di Dio prima del silenzio della sua morte. Ma le parole di Gesù sono parole di vita per chiunque le ascolti nella preghiera adorante, affinché ci preparino ad accogliere con fede il dono della Pasqua. Il concerto si concluderà con l’esecuzione del brano Lignum Crucis Lignum Dei, composto da Renzo Menichetti ed Edoardo Pifarotti, che è stato accolto come inno di Europassion, il grande movimento che riunisce i gruppi coinvolti nella rappresentazione della Passione, il Venerdì Santo, in oltre 80 città europee, tra le quali Gubbio e Cantiano. Nell’illustrazione degli aspetti musicali del brano viene espresso il senso del concerto spirituale proposto: un violoncello vibra lunghe note che, nella loro semplice drammaticità, cercano le corde di chi è chiamato a cantare la passione di Gesù. La melodia ha un andamento regolare, senza variazioni ritmiche; il coro canta all’unisono e segna un lento incedere che dà il tempo di interiorizzare la scena della crocifissione. La parte centrale è polifonica per soddisfare l’esigenza di sottolineare alcune parole con appoggiature musicali e conferire più forza espressiva alla musica, che si apre armonicamente fino alla struggente invocazione: “Padre, sono io e chiamo”.

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021