SINDACO STIRATI: NUOVI ATTI VANDALICI NEL CHIOSTRO DI S. PIETRO. SFREGIO A UN BENE DELLA COLLETTIVITA’ E SEGNO DI MALESSERE PROFONDO

20/02/2017

Prende posizione il sindaco Filippo Mario Stirati  contro i nuovi,  recenti atti vandalici che hanno preso di mira,  in particolare,  il chiostro del complesso monumentale di S. Pietro,  dove è ospitata la Biblioteca Comunale Sperelliana. 

« Si prova un profondo rammarico – commenta il sindaco Stirati –  nel vedere deturpato un bene comune di grande valore,  in questo caso le mura e il colonnato del chiostro principale del complesso monumentale di  S. Pietro, gioiello di architettura, di recente restaurato e spazio  elettivo d’estate per tante manifestazioni culturali e ricreative.  La Biblioteca,  luogo  di formazione e di trasmissione di civiltà e di sapere, non è nuova a deturpazioni verificatesi nel tempo:  giocattoli gettati dalle finestre, poltrone imbrattate, arredi rovinati, manifesti strappati.  Certo,  sono fatti isolati rispetto alla maggioranza  dei civilissimi utenti che usufruiscono dei tanti servizi che  la Sperelliana mette a disposizione. Ma l’amarezza è ugualmente profonda.  Non solo perché si tratta di un bene comune  e di  una risorsa della collettività, che è  chiamata dunque ad esserne responsabile, a tutelarlo e non a sfregiarlo. Ma anche perché tali atti vandalici sembrano essere il segnale di un malessere profondo che serpeggia soprattutto tra le giovani generazioni, più incerte e disorientate nella loro crescita e nelle prospettive di affermazione e di lavoro,  con un futuro percepito più come una minaccia che come una rosea promessa.  Affermiamo questo non certo per giustificare gli autori di tali gesti che vanno fermamente condannati e stiamo procedendo, come doveroso, a svolgere approfondimenti sulle circostanze e a sporgere denuncia contro ignoti.  Ma siamo altresì consapevoli di quello che andiamo dicendo da tempo: occorre un’azione comune e condivisa sul piano politico, sociale, psicoterapeutico per dare risposte di fiducia e in alcuni casi di speranza a una crescita disordinata e talvolta priva di regole,  come è quella della società contemporanea.  La soluzione non può essere solo repressiva, con l’installazione di telecamere in tutti i luoghi pubblici, che pure sono necessarie come nel caso della regolamentazione di accessi alle auto nel centro storico; occorre invece che le istituzioni, la scuola, la famiglia si aprano a un maggior dialogo e costruiscano un terreno di ascolto per intercettare solitudini e nuove emarginazioni, che spesso sono il terreno fertile per atti violenti ».   

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21/12/2021