“A che punto è la notte”, sarà il tema dell’incontro con Goffredo Fofi che si terrà nella sala ex-refettorio della Biblioteca Comunale Sperelliana di Gubbio, sabato 12 ottobre alle ore 17.00.
Abbiamo ancora la capacità e il coraggio di immaginare e desiderare un futuro fuori dall’universo del consumo e dell’evasione? Siamo capaci di andare oltre un presente dato per necessario ed ineluttabile? C’è dell’altro rispetto al Mercato e alle sue logiche? Non ci sono alternative rispetto all’unica ideologia vincente e pervasiva, nient’affatto neutra? Come orientarsi in un mondo che sembra aver perduto le coordinate per convivere, in una società incattivita, rancorosa, xenofoba e frammentata? Da dove ripartire?
Il cinema e il realismo fantastico, la letteratura, la scienza e la fantascienza con le sue utopie e distopie visionarie ci possono aiutare a capire e a leggere il presente attraverso il futuro.
“Il discorso è aperto – scrive Fofi- una volta che ci si sia liberati dalle menzogne e illusioni dell’epoca e riguarda innanzitutto il terreno della scuola e dell’educazione”.
L’appuntamento, nell’ambito di Umbrialibri 2109, è promosso a Gubbio dall’ Associazione Settimana del libro che prosegue la riflessione sulla contemporaneità. MARGINI DI FUTURO è il tema scelto per la XXVIII edizione, al suo secondo appuntamento con questo incontro. Dopo aver affrontato i temi del metodo scientifico e della pedagogia (ricerca incessante, esattezza del linguaggio, cooperazione e costruzione sociale del sapere), il passo dall’educazione alla cultura e alla politica è breve. Come è possibile fare città dopo aver svilito le istituzioni e demonizzato la politica? La democrazia ha bisogno di apprendistato continuo, di esercizio critico e di una cultura che non sia intrattenimento e mezzo per addormentare le coscienze in fuga dalla responsabilità e dall’impegno.
Le redazioni sono invitate a partecipare
Biografia dell’autore.
Goffredo Fofi (Gubbio 1937) è un critico cinematografico, letterario e teatrale, giornalista e saggista. Si è sempre occupato, oltre che di editoria, di intervento sociale e politico nella chiave di una militanza convinta e movimentista non partitica. Commentatore appassionato della vita politica e culturale del nostro paese, capace di leggerne le trame sotterranee e gli agganci con gli altri luoghi del mondo, è un instancabile fondatore di riviste che hanno accompagnato con sguardo lucido e impegnato la vita del nostro devastato paese. La terra vista dalla luna, Linea d’ombra, Lo straniero e Gli asini sono solo alcuni titoli di riviste che ci hanno aiutato e ci aiutano ancora a interrogarci sulla nostra vita fornendo dati, analizzando i fenomeni, criticando la deriva che ci sta trascinando verso xenofobie e razzismi, incitando a provare nuove vie di convivenza ed altri modi di “fare città”. Scrive su Internazionale, Panorama, Il Messaggero, Avvenire. Nel suo ultimo libro “L’Oppio del popolo” (edito da Eléuthera) punta il dito contro quanti hanno fatto della cultura un comodo mezzo per sbarcare il lunario e si son resi complici della manipolazione e del dominio delle coscienze. Accusa gli intellettuali di aver smarrito quell’imperativo critico che dovrebbe sorreggerli e di aver neutralizzato le possibilità liberatorie della conoscenza.
Allegati
Ulteriori informazioni
Ultimo aggiornamento
21/12/2021
Condividi