Descrizione
Circa 20mila i visitatori che hanno curiosato e fatto acquisti tra gli stand di piazza San Giovanni e degli Arconi di via Baldassini
GUBBIO (20/11/2024) – Sono circa 20mila i visitatori che hanno curiosato, acquistato, cucinato e degustato girando tra i 40 stand presenti in piazza San Giovanni e sotto gli Arconi, gli showcooking in Corso Garibaldi e le presentazioni della 43ma edizione della Mostra Mercato del tartufo e dei prodotti enogastronomici di Gubbio, che ha definitivamente chiuso i battenti lo scorso 17 Novembre, con l’ultima domenica di apertura. Quest’anno, come noto, la mostra è infatti andata oltre il “classico” fine settimana dei Santi, protraendosi anche per i due weekend successivi.
A fare il bilancio di questa edizione 2024 è l’assessore al Turismo e alla Cultura Paola Salciarini: “Il cambio di location di questa 43ma Mostra Mercato – spiega – ci ha consentito di valorizzare la bellezza del centro storico e l’unicità di location quali gli Arconi di via Baldassini e Piazza San Giovanni, evitando nel contempo di togliere parcheggi. Il bilancio di questa edizione ci soddisfa: Gubbio, soprattutto in occasione del ponte dei Santi, era piena di turisti, e gli espositori ci hanno espresso notevole soddisfazione per i numeri raggiunti. Gli showcooking, le degustazioni, le presentazioni di libri di enogastronomia, gli appuntamenti con chef e personaggi noti al grande pubblico, gli incontri con sommelier ed enologi e le esperienze dirette di cava del tartufo hanno aggiunto qualità alla Moastra, attraendo pubblici anche diversi e convogliando anche flussi di visitatori in zone della città che oggi sembrano fare più fatica, quali Corso Garibaldi. Tali attività – prosegue Salciarini – ci consentono anche di continuare a far crescere la cultura del tartufo, e di parlare di tartufo tutto l’anno, in un territorio che riesce a offrire tale prezioso tubero in ogni stagione, sia esso il pregiato bianco autunnale o il nero delle altre stagioni”.
Anche in relazione ai lavori di Piazza 40 Martiri e alla riprogettazione urbanistica di diverse zone del centro storico cittadino, si guarda a un futuro rinnovato e aperto al territorio: “La strada da percorrere – chiude l’assessore – passa necessariamente per l’apertura alle realtà circostanti accomunate dalla cultura del tartufo, per fare insieme rete e mirare in questo modo a rendere riconoscibile a livello nazionale e sovranazionale l’Alta Umbria come terra di tartufo. Solo lavorando insieme in questa direzione potremo raggiungere risultati importanti, che possano consentirci di incrementare ulteriormente i numeri degli arrivi e rendere definitivamente il tartufo un indiscutibile simbolo del nostro territorio”.
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Ultimo aggiornamento: 11 dicembre 2024, 10:33