A PALAZZO DEL BARGELLO TORNA L’ARTISTA E LA MANO, ARTISTI ACCOMUNATI DALLA MANUALITÀ COME ESPRESSIONE DEL PROPRIO FLUSSO ARTISTICO

10/09/2019

L’artista e la mano, ideata e promossa da alcuni anni da Luigi Stefano Cannelli, e supportata dall’Associazione Culturale La Medusa con il patrocinio del Comune di Gubbio, torna anche  per l’anno 2019 presso la sede di Palazzo del Bargello a partire dal 15 settembre con vernissage alle ore 17.30. La mostra propone la stretta collaborazione artistica tra il costumista storico e teatrale Daniele Gelsi e il pittore Luigi Stefano Cannelli attraverso costumi e relativi bozzetti pittorici; un percorso espositivo che spazia dalla rievocazione storica all’invenzione di costumi per lo spettacolo teatrale e cinematografico, dove ben si evidenzia la sinergia creativa tra i due artisti che ne caratterizza la realizzazione;saranno esposti costumi e bozzetti creati per importanti rievocazioni storiche, come ad esempio la Giostra della Quintana di Foligno e quelli realizzati per spettacoli teatrali memorabili, come gli ultimi interpretati da Giorgio Albertazzi. Daniele Gelsi, originario della città umbra di Gualdo Tadino (PG), Daniele Gelsi matura le sue prime esperienze professionali nella sartoria materna, dove acquisisce l’amore per il dettaglio, il senso del colore e l’artigianalità delle realizzazioni, affinando in questa precoce palestra il suo spiccato gusto artistico. Ma solo dopo aver seguito, ancora giovanissimo, importanti corsi e stages su questa preziosa arte e sulla storia dei costumi storici e costumi teatrali, la sua preparazione può dirsi completa. Giorgio Tani, caposarto per quarant’anni della prestigiosa Casa d’Arte Cerratelli di Firenze, definito «il più grande principe dell’arte sartoriale italiana», lo prende accanto a sé. Nel periodo che va dal 1995 al 2003, Daniele collabora con il maestro, seguendone fedelmente l’operato e diventandone l’allievo prediletto, imparando i segreti del mestiere e apprendendo la tecnica del “taglio storico”, arte difficilissima quanto affascinante. Grazie all’affettuoso magistero di Tani, Daniele Gelsi porta a maturazione le sue già manifeste attitudini nel campo della costumistica e della sartoria teatrale, anche grazie allo studio dei meravigliosi costumi cinematografici di alcune delle più notevoli icone del cinema italiano: La bisbetica domata, Romeo e Giulietta, Fratello sole, sorella luna, che Tani realizzò per il premio Oscar Danilo Donati, e la Maria Stuarda, con i costumi firmati da Anna Anni, tutti per la regia di Franco Zeffirelli. Da tali maestri, Daniele desume quella che diverrà la sua più peculiare cifra stilistica e il tratto caratterizzante del suo lavoro, in cui lo studio filologico del costume d’arte e la sua fedele e raffinata riproduzione si accompagnano, all’occorrenza, al gusto per la citazione pittorica e all’estro dell’invenzione inattesa, spettacolare o significante. Poco prima della scomparsa, avvenuta nel 2003, Giorgio Tani lascia a Daniele le sue “grandi forbici”, amorevole simbolo di passaggio d’eredità e di continuità artistica. Non è solo il sigillo di una lunga e bellissima amicizia, ma anche lo stimolo, per Daniele, a proseguire la propria personale ricerca all’interno della nobile tradizione italiana del costume d’arte e abiti storici. Nascono così le collaborazioni con altri grandi professionisti del settore, con maestranze della Sartoria Tirelli e della Sartoria Farani, tramite lo storico tagliatore Benito Trichei. Il percorso professionale si fa inarrestabile e così anche le collaborazioni teatrali e cinematograifche, prima come  assistente poi come costumista, sarto e realizzatore, diventano oggetto di sempre maggiore apprezzamento. Luigi Stefano Cannelli, nato a Roma nel 1956, ha compiuto in questa città gli studi artistici, formandosi con gli artisti Mario Cimara, Dante Ricci, Alessandro Della Torre, e diplomandosi in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di Gaetano Castelli. Completa la sua formazione di scenografo nel corso degli anni ’80 collaborando come assistente con il Maestro Pierluigi Pizzi. Nel settore delle arti figurative, ha partecipato a mostre collettive e personali fin dal 1977 e dal 1997 ha iniziato ad esporre anche in altri paesi, in particolare negli Stati Uniti dove è stato molto apprezzato.  Significativi sono stati gli incontri durante gli anni Settanta con gli artisti Giovanni Barbisan, che lo ha avviato alla tecnica dell’incisione ad acquaforte, e Romano Parmeggiani che lo ha introdotto allo studio delle antiche tecniche della tradizione italiana; nei primi anni Ottanta, conosce il pittore Bruno D’Arcevia e lo storico e critico d’arte Giorgio Tempesti nel periodo in cui si stava delineando il movimento artistico del Neomanierismo. Nel 1991 presenta presso la galleria “Il Bilico” di Roma, l’opera pittorica e architettonica “Il Palio di Siena – studi per un complesso pittorico- monumentale”, a cura di Giorgio Tempesti, riproposta nel 1993 a Siena e che rimane testimonianza di uno dei rari esempi di connubio tra pittura e architettura in ambito Neomanierista. Nel 1985 realizza “Natività”, dipinto commissionato per S.S. Giovanni Paolo II e consegnato personalmente in occasione della visita alla Basilica di S. Marco in Campidoglio in Roma. Dopo la metà degli anni ’90, affievolitasi l’esperienza del movimento neomanierista, ha continuato ad approfondire in modo autonomo la propria ricerca estetica esponendo con personali e collettive in Italia e all’estero.  Parallelamente all’attività di pittore ha svolto quella di scenografo, collaborando spesso, nell’ambito del teatro lirico e di prosa, con l’ autore e regista Tito Schipa Jr. In questa esposizione presso la Galleria del Bargello a Gubbio, l’artista presenta, attraverso numerosi dipinti ad acquarello,la sua collaborazione con il costumista storico e teatrale Daniele Gelsi.

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021