Ha preso avvio oggi, con un saluto pubblico presso la Sala Consiliare del Comune in piazza Grande, alla presenza, tra gli altri, della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, la presentazione ufficiale della progettazione didattica dal titolo “EUROPEAN HUMANISM IN THE MAKING”, avviata presso la sede distaccata della Lumsa di Gubbio, nel palazzo dell’ex seminario a San Martino. La ‘summer school’ organizzata dalla FUCE – Federazione delle Università Cattoliche e dalla UCSIA – University Centre Saint-Ignatius Antwerp, vede la presenza di oltre 20 docenti provenienti da varie Università d’Europa. Per tre giorni, gli studiosi si impegneranno nell’ analisi delle radici europee e della loro valorizzazione nell’attuale contesto di globalizzazione. I lavori saranno condotti in cinque macro-tematiche: 1. coscienza e storia europea, 2. letteratura, arti, traduzioni e identità europea, 3. l’approccio europeo alla scienza e alla tecnologia, 4. l’umanesimo sociale europeo, 5. governance, democrazia e impegno civico: oltre le differenze. Il sindaco Filippo Mario Stirati, nel dare il benvenuto agli illustri ospiti accademici, ha espresso soddisfazione per questo taglio del nastro simbolico: « E’ l’avvio ufficiale dell’alta formazione, secondo l’accordo con la Libera Università Maria Santissima Assunta che abbiamo fortemente voluto e realizzato, con il conseguimento di un ulteriore traguardo di importanza strategica per lo sviluppo culturale della città. Ora la LUMSA e la FUCE svilupperanno attività nazionali ed internazionali, e la prima tappa è proprio questo summit tra docenti, per elaborare un percorso di ‘progettazione didattica’ che sarà la base della programmazione della LUMSA a Gubbio e della strategia di attività che riguarderanno l’immediato futuro ». Ha fatto eco il vescovo Luciano Paolucci Bedini, ricordando le comuni radici religiose, di storia e di cultura dell’Europa: «’Fare futuro e fare insieme’, è l’orientamento prezioso dei nostri pensieri e del nostro agire, ispirato al cristianesimo e alla sapienza di filosofi e santi, come Benedetto, Francesco, Chiara da Montefalco, Veronica Giuliani, tutti umbri. Oggi, voi siete qui per trascorrere giorni di impegno e lavoro, ma l’invito è quello di lasciarvi ispirare da tanta bellezza che vi circonda ». Nel suo intervento, Thierry Magnin presidente FUCE e rettore dell’Universitè Catholique de Lyon, ha sottolineato la capacità di dialogo tra differenti culture e comunità, nel nome di un Umanesimo antropologico, virtuoso e positivo da ricostruire, in risposta alla crescente diffusione del pensiero euroscettico, che minaccia il senso di appartenenza anche a causa di una blanda conoscenza da parte delle nuove generazioni della storia dell’integrazione europea e dei valori fondanti dell’Unione: «Peculiarità dell’europeismo che la ‘Summer School’ eugubina intende riscoprire e riproporre: l’etica cristiana, la morale civica, la cultura, il pensiero, le arti, la democrazia, la diplomazia, la libertà di circolazione, lo sviluppo economico, il benessere, la pace ». Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa, ha ringraziato amministrazione comunale e curia vescovile per l’impegno profuso e ha espresso il compiacimento che questo incontro accada a Gubbio: « Non una grande città ma una città centrale, crocevia di scambi e incontri, con Università che lavorano insieme, tra studenti e docenti, per riaffermare un Umanesimo in movimento ma che ha chiara la propria storia ». Le conclusioni sono state affidate alla presidente della Regione Marini: «Posso testimoniare quanta tenacia ha messo in campo l’amministrazione comunale, il sindaco Stirati e il vescovo per far tornare a Gubbio una realtà universitaria importante come la Lumsa. Esserci riusciti è una vittoria della cultura che proprio qui ha una ragion d’essere, simbolo di libera municipalità e di autogoverno, sancito dagli antichi Statuti, da diritto che mette al centro le persone e le comunità. E l’Umbria tutta in questo è maestra, e pensando al futuro dell’Europa pensiamo all’insegnamento del cristianesimo, dell’ebraismo ». Non ha caso, ha ricordato la Marini, il monaco che fece l’Europa e che Paolo VI proclamò patrono nel 1964, è S. Benedetto da Norcia, che nel solco della sua Regola ‘Ora et labora’ suscitò la nascita nel continente di centri di preghiera, cultura e ospitalità per i poveri e i pellegrini.
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