Si tirano le fila con un bilancio decisamente positivo, a conclusione del tour in sei luoghi diversi della messa in scena del ‘DON PASQUALE’ di Donizetti, promosso e organizzato dall’associazione ‘Pocket Opera’ con il patrocinio dei Comuni di Gubbio, Scheggia – Pascelupo, Panicale, Città di Castello, Pietralunga, Montone, e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio. « Nonostante le incerte condizioni del tempo che in alcune serate ha creato qualche problema – spiega Aldo Sartori presidente dell’associazione e anima del festival – siamo molto soddisfatti dei crescenti consensi ottenuti in questa terza edizione di ‘Pocket Opera’ e della finalità raggiunta, di voler contribuire alla promozione della lirica italiana, unendo il bel canto a brani recitati. “Adoperamoci…per l’opera” propone una formula innovativa che si inserisce nel solco dell’eredità preziosa legata al ‘bel canto’, voluta per avvicinare tutti ad una forma espressiva che soprattutto i giovani conosco poco. Un ringarziamento speciale va a tutti coloro che si sono prodigati per la miglior riuscita, soprattutto agli interpreti che si sono messi generosamente a disposizione, guidati come sempre dall’impagabile regia di Primo Antonio Petris. Il fatto di essere poi un allestimento ‘itinerante’, e svolgendosi possibilmente nella piazze, coinvolge un pubblico eterogeneo e recupera quell’idea partecipe di comunità, oggi più che mai fondamentale. Abbiamo ricevuto tantissimi complimenti e ne voglio riportare uno che è stato anche pubblicato su facebook. La sera del 27 luglio, si è trovato a Gubbio per vedere lo spettacolo Maurizio Cicconcelli, che fa parte del gruppo fan club ‘LA BARCACCIA’, dedicato agli ascoltatori del mitico varietà operistico di Radio3 condotto da Michele Suozzo ed Enrico Stinchelli. Queste le sue considerazioni: “Ai puristi ed ai melomani forse non sarebbe piaciuta. Eppure ho trovato molto accattivante la messa in scena di un ‘Don Pasquale’ di Donizetti concepito proprio per avvicinare sia i giovani che i profani al mondo del bel canto. Una sorta di “bignamino” dell’opera con una sua eleganza e compiutezza. Azioni sceniche e parti cantate al completo ed i recitativi surrogati da azioni teatrali di una locale filodrammatica, che hanno enfatizzato il carattere di “opera buffa” quale essa è. Risultato esteticamente buono, bella confezione e contenuto di qualità, con belle, qualcuna molto giovane, voci del panorama italiano. Complimenti alla regia di Primo Antonio Petris in quel del Teatro Comunale di Gubbio”. Ecco, penso che a queste parole non vada aggiunto altro, se non un caloroso grazie e un arrivederci alla prossima edizione! ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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