L’associazione ‘Amici di Polonia in Umbria’, insieme al Comune di Gubbio e ad altre autorità cittadine, si stringe al dolore dei familiari e dell’ intero popolo polacco in questi giorni di barbarie inaudite e che mettono a repentaglio la certezza del futuro, con il brutale assassinio del sindaco di Danzica Pawel Adamowicz, inaccettabile per una società civile e democratica. « Per ricordare Pawel Adamowicz, verrà celebrata una Messa, presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini sabato 19 gennaio presso la Chiesa di San Francesco, alle ore 17.30 – annuncia in un comunicato la presidente Anna Stella Serena Lis insieme al Comitato Direttivo dell’associazione – con al fianco il sindaco Filippo Mario Stirati e il Gonfalone della città, le altre autorità civile e religiose, le rappresentanze polacche. Vogliamo esprimere i sentimenti di sgomento, paura, vergogna, umiliazione, contro i gesti di viltà e di violenza che hanno causato la morte di un uomo, un sindaco, un padre che ha messo a disposizione la vita e l’estremo sacrificio per servire il proprio popolo. Ricordiamo il pensiero del martire polacco Beato Jerzy Popieluszko: ” in nome della Verità non si può gettare lo sguardo indifferente sul male e sulle sofferenze umane. Difendiamo la speranza, perché solo gli uomini resi forti dalla speranza giungono a trionfare su tutte le difficoltà. Conserviamo la gioia interiore, la libertà e liberiamoci dalla vendetta e dall’ odio” ». L’omicidio di Pawel Adamowicz , che si definiva «Europeo» e nel pieno dello scontro tra Est e Ovest sull’accoglienza invitava i migranti nella sua città, ha provocato uno shock internazionale. Era il volto della Polonia aperta sul Baltico e al mondo, la Polonia che ha combattuto per la libertà e che a quella libertà non rinuncia, rendendo omaggio oggi alla memoria, vegliando in silenzio nelle piazze da Poznan a Varsavia. Adamowicz aveva fatto della tolleranza e dei diritti delle minoranze i pilastri dell’azione di governo. Ora si uniscono nel cordoglio tutte le forze politiche ma il Paese s’interroga sul clima d’odio che ha avvelenato il dibattito pubblico. «La responsabilità di quanto è accaduto è della politica» dice il Nobel Lech Walesa.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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