CORDOGLIO DEL SINDACO E DELL’AMMINISTRAZIONE PER SCOMPARSA DEL PROFESSOR GUSTAVO BENEDETTI

Il sindaco e l’amministrazione comunale esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del professor Gustavo Benedetti,  conosciuto e stimato non solo a Gubbio ma nel mondo accademico italiano per la sua rara capacità di riflessione  speculativa.  « Con lui ci lascia un’anima nobile e di grande levatura morale  – si legge in una nota del sindaco  –   di non comuni doti intellettuali che metteva a disposizione della comunità,  pur nella misura schiva  della sua natura.  Lo contraddistinguevano le  profonde   riflessioni  che lo portavano  ad avere un’ attenzione verso il mondo e i valori  che esso esprime.   Nel giugno del 2017 abbiamo inaugurato insieme una targa intitolara a «CASA NARDELLI, SEDE OPERATIVA DELLA TIPOGRAFIA “ODERISI” », alla  cui operosa attività il professor  Benedetti molto contribuì a fianco dell’adorata moglie Maria Giuseppina che subentrò  nell’attività di famiglia alla morte del padre, l’ingegner Luigi. Originario  di Lanciano, Gustavo Benedetti si era trasferito a Gubbio proprio a seguito del matrimonio con Maria Giuseppina che assunse  nel 1951  la direzione della Tipografia Oderisi,  con pubblicazioni di prestigio quasi esclusivamente matematiche  e grazie alla quale Gubbio poté primeggiare nella cultura e difendere a lungo la manualità tipografica artigiana. Fino alla chiusura dell’attività nel 1985,  Benedetti affiancò  la moglie,  scomparsa nel 2016,   ma nel contempo si distinse per la sua carriera universitaria a Roma, come  ricercatore di Pedagogia generale e per una singolare esperienza didattica e scientifica, che lo ha portato alla stesura di molte pubblicazioni dedicate  in particolare alle riflessioni sulla pedagogia del diritto.  Negli anni giovanili diede vita, con un gruppo scelto di collaboratori, alla rivista ‘Istituto Tecnico’, che ottenne un largo consenso in Italia e molto contribuì, con le sue iniziative, a richiamare l’attenzione sui problemi didattici di questo importante settore della scuola secondaria, di cui rivendicò la piena valenza culturale nei confronti della scuola classica ».