Germana Bartoli porta a Gubbio la sua antologica dedicata alle donne. Un mostra alla Taverna dei Capitani che indaga il femminile contemporaneo. Promossa dall’Associazione Culturale La Medusa, con il patrocino del Comune di Gubbio e della Inner Wheel Club Gubbio, si inaugura, il prossimo sabato 16 ottobre alle ore 17.30 presso la Taverna dei Capitani in Via Baldassini a Gubbio, la mostra antologica di Germana Bartoli dal titolo “femminile, al singolare”. Germana Bartoli, nata a Sabbione (Reggio Emilia), dopo aver conseguito la maturità nella sua città natale studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. È stata docente di Storia dell’Arte presso un liceo di Modena. Il suo percorso artistico è caratterizzato dall’amore per il disegno che diviene gesto spontaneo, carico di espressività interiore e di empatia verso i personaggi del suo mondo pittorico costellato difigure femminili. Figure chiuse al mondo, isolate in una dimensione fatta solo di pensieri e di emozioni, dove il silenzio è l’unica possibile espressione. È questo un silenzio carico di voci che si propagano in uno spazio senza tempo e confini. Sono voci che si perdono nel vuoto di un mondo in cui comunicare è sempre più difficile. L’impiego delle tecniche miste esalta il valore del segno che esige l’integrazione del colore, come ragione intimamente necessaria per dettare quel pathos che nelle figure si crea interiormente, nella cadenza di una fantasia reale e visionaria insieme. A partire dal 2007, ha partecipato, sia in ambito nazionale che internazionale a numerose mostre personali e collettive ottenendo consensi dal pubblico, ma anche dalla critica, da collezionisti e operatori del settore. Ha esposto a Vienna (2012), a Parigi (2013) dove ha vinto il primo premio per la pittura all’ Esposizione Internazionale d’ arte Contemporanea, a Bruxelles (2014), a Zurigo (2015). in Italia ha esposto più volte in città quali: Roma, Modena, Vignola (Mo), Pavullo (Mo), Reggio Emilia, Scandiano (Re), Finale Ligure,Revere (Mn), Monselice (Pd), Padova,Viterbo, La Morra (Cn), Ischia, Mantova, Venezia, Gubbio, Pisa, ecc. L’ artista è impegnata nel sostenere, con le proprie opere, associazioni umanitarie. La sua bibliografia comprende numerosi articoli apparsi sui quotidiani, riviste specializzate, cataloghi, interviste televisive. Le sue opere sono presenti in varie collezioni private e sedi pubbliche. “Con Germana Bartoli si afferma la nuova visione di un concetto, in “non finito”, che da secoli permea il mondo dell’arte. Si tratta della metamorfosi dell’assenza; il vuoto, secondo Germana, non è mancanza di contesto generale ma di pieno, di ridondanza. Il non finito è infinito, è capacità di vedere oltre, di immaginare e, al contempo, di dare alla materia una possibilità concreta di essere ancora, così come lo spirito, anche dopo la morte; così come la natura e il femminile nella loro ciclica rinascita. Non si tratta, come nel caso di Michelangelo, della consapevolezza della frammentarietà della natura umana o del più generico rifiuto della perfezione formale, ma della volontà di dare valore a un dialogo essenziale, basato sulla percezione visiva netta di ciò che è da sempre parola: l’espressione e il gesto. Per questo Germana Bartoli non riconosce, oltre al soggetto, oggetti. L’ambientazione è superflua quando l’essenza dell’opera passa attraverso il dialogo non detto dei volti e delle mani. Non detto, ma dialogo: non finito, ma espressione. Fuori dalla dimensione temporale e dagli spazi definiti dagli ambienti esiste la parte più vera e ancestrale dell’individuo: il femminile, che è madre di tutto, che è natura.”La mostra sarà dunque inaugurata ufficialmente sabato 16 ottobre ore 17.30 presso la Taverna dei Capitani in Via Baldassini alla presenza dell’artista e delle autorità, inaugurazione impreziosita dal contributo di letture, a cura di Carmela De Marte. L’esposizione resterà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino al 31 ottobre. Per informazioni 0759220904, info@medusacultura.it
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