Si è svolto martedì 12 marzo presso l’ex Refettorio della biblioteca Sperelliana, il seminario di studio ‘SE I BAMBINI CI GUARDANO: LA RESPONSABILITA’ DELLE SCELTE TRA CURA E CONTINUITA’’, dedicato all’approfondimento del servizio nidi in rapporto all’infanzia. La vice sindaco Rita Cecchetti, dopo il saluto ai preseni, ha sottolineato: « Il tema educativo e della formazione sta molto a cuore alla nostra amministrazione e i nidi d’infanzia rappresentano un segmento importante e determinante per il benessere, la crescita e la formazione dei bambini. Nella nostra città la copertura dei servizi è del 30% di cui il 21%, garantita dal pubblico e il 9,% dai servizi privati. Bene ha fatto la Regione Umbria che, prima in Italia, ha stabilito l’integrazione nidi e scuole d’infanzia, per garantire continuità educativa scolastica, dalla nascita sino a sei anni ». Il seminario ha avuto anche lo scopo di rendere noti i risultati del monitoraggio ‘Restituzione indagine sulla soddisfazione dell’utenza nei nidi d’infanzia comunali, anno 2017 – 2018’, sulla qualità percepita dagli utenti dei 4 nidi d’infanzia comunali Cerbiatto, Il Girasole, La prima Avventura, il Lillà dopo l’avvenuto cambio di gestione del 2017. I dati, illustrati dal responsabile del servizio istruzione Marcello Castellani, hanno evidenziato il generale gradimento dei servizi, con punteggi mediamente alti fino al 70% in tutte le sezioni nei questionari compilati dagli utenti, con la valutazione media del 89% rispetto al personale educativo. La coordinatrice pedagogica della rete Zona Sociale 7 Serenella Francioni ha sottolineato nel suo intervento: « Il coordinamento pedagogico territoriale è strategico per la costruzione del sistema integrato dei servizi per la prima infanzia e svolge un’importante funzione di promozione, diffusione della cultura dell’infanzia, mediazione e raccordo tra i vari soggetti istituzionali e non, del territorio. E’ una funzione mirata a valorizzare le risorse, le differenze e il controllo della qualità dei singoli servizi; solo così possiamo contribuire a promuovere una nuova cultura dell’ infanzia che metta al centro il ‘bambino e i suoi diritti’, combinando il piano educativo sociale e politico all’interno di un sistema integrato ». Moira Sannipoli, docente di Pedagogia Speciale Università di Perugia, ha parlato di ‘La sfida dello 0 – 6 tra probabilità e possibilità’, sottolineando l’importanza di pensare al cambiamento senza subirlo, perché ‘i bambini ci guardano’ e chiedono cura, attenzioni, qualità, lentezza, pensieri. Lauredana Biccheri, pedagostica e formatrice, è intervenuta sul tema ‘Sguardi sulle ‘piccole’ cose per coltivare buone pratiche’, sottolineando che l’attenzione all’infanzia e la qualità delle proposte passano attraverso scelte importanti come le normative, gli investimenti strutturali, la formazione del personale e la qualificazione dei contesti: « Come adulti, come professionisti dell’educazione dobbiamo immaginare e progettare per i bambini luoghi di sobria bellezza, stimolanti, luoghi di esplorazione, meraviglia e intimità, luoghi che parlano dei bambini e ai bambini ». La dirigente scolastica Paola Avorio è intervenuta su ‘Valore della formazione per la riorganizzazione dei contesti educativi nel sistema integrato’, e Donella Maggini psicopedagostica formatrice ha parlato di ‘Tempi dedicati alla cura delle relazioni e delle parole con le famiglie: esperienza nel territorio’. Sono seguiti gli interventi di Alessandro Capponi presidente Cooperativa Kairos, che ha sottolineato come la scuola debba essere ambiente di vita che stimola le competenze del bambino riscoprendo il valore del passo lento, e sostenere il ruolo dei genitori affinché permettano ai propri figli di crescere senza fretta ma secondo i loro tempi, nonché di Simona Montagnoli, del coordinamento di rete della zona sociale n.4, che ha condiviso il progetto europeo ‘Sequences’ sulla qualità dei servizi educativi e di assistenza per la prima infanzia focalizzando l’attenzione sulla costruzione di buone pratiche per arricchirsi nella diversità.
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