INCONTRO ‘PERCHE’ DICIAMO NO AL DDL PILLON’ SABATO 23 MARZO ALLA BIBLIOTECA SPERELLIANA

19/03/2019

La vice sindaco e assessore alle politiche sociali Rita Cecchetti  parteciperà 23 marzo alle ore 17  presso la  Sala Morena della Biblioteca Sperelliana, all’incontro    ‘PERCHE’ DICIAMO NO AL DDL PILLON’,  promosso dal coordinamento “NON UNA DI MENO – GUBBIO”, che vuole esprimere la propria posizione  sul Disegno di Legge  735  ‘Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità. Titolo breve: Affido minori’,  meglio conosciuto come “ddl Pillon”,  prevedendo  una serie di modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso dei minori.  Interverranno, inoltre,   l’avvocato Giuliana Astarita presidente Camera Minorile di Perugia, Rossella De Leonibus psicologa, psicoterapeuta, responsabile sede CIFORMAPER Umbria, l’avvocato Morena Bigini consigliere Centro Pari Opportunità dell’Umbria.   « Il disegno di legge prende il nome dal senatore della Lega  Pillon   – spiegano gli organizzatori  –   vuole cambiare le leggi su separazione, divorzio e affido condiviso dei minori,   molto contestato  da avvocati, psicologi,  psichiatri, medici, specialisti, e operatori che si occupano di famiglia e minori, dai centri antiviolenza e dai movimenti femministi, ma anche dalle relatrici speciali delle Nazioni Unite sulla violenza e la discriminazione contro le donne che lo scorso ottobre hanno inviato una lettera al governo italiano.  Il  testo prevede la mediazione obbligatoria per separazioni e divorzi nel caso in cui ci siano figli minorenni e il principio della “bigenitorialità perfetta”: una divisione esattamente a metà del tempo passato con l’uno o l’altro genitore (con una doppia residenza per il minore) così come dei costi di mantenimento, con la cancellazione del relativo assegno.  Inoltre, introduce nell’ordinamento italiano la PAS, Sindrome da Alienazione Parentale, di cui soffrirebbero i bambini che, nel caso di separazioni, si rifiutano e si dichiarano impauriti di incontrare un genitore perché traviati volontariamente dall’altro. Un disturbo che, nonostante venga spesso tirato in ballo nei procedimenti e nella maggior parte dei casi nei confronti delle donne, non trova riconoscimento nel mondo scientifico. La proposta, qualora venisse approvata, metterebbe in serio pericolo donne e minori che si trovano in situazioni di abusi, e renderebbe più difficile e onerosa la separazione, anche in casi di violenza domestica. Linda Laura Sabbadini, statistica ed ex direttrice del dipartimento Politiche sociali e ambientali dell’Istat, l’ha definito su La Stampa un provvedimento che “va respinto in toto”, una “reazione punitiva nei confronti delle donne, della loro libertà crescente, della loro volontà di autodeterminazione che calpesta i figli, piccoli e grandi, svantaggia anche i padri”.  Il disegno di legge si trova in discussione alla commissione Giustizia del Senato in sede redigente: ciò significa che sarà la commissione a esaminare e a deliberare sui singoli articoli e poi il disegno di legge sarà sottoposto all’Aula solo per la votazione finale, senza che questa possa proporre modifiche. Dallo scorso ottobre la commissione ha iniziato un ciclo di audizioni di centri anti violenza, associazioni, psicologi, legali ed esperti di diritto, la maggior parte delle quali ha messo in luce i problemi e i pericoli del ddl. Questa fase adesso sta volgendo al termine. Si fa sempre più pressante, dunque, l’urgenza di opporre a questa ennesima forma di violenza sulle donne e sui bambini, una forte protesta civile e istituzionale, con l’impegno di tutte quelle forze che considerano ancora primario il garantire eguali diritti a tutti i cittadini e le cittadine italiane ». 

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021