Sono state illustrate in conferenza stampa nella sede del Comune di Gubbio in piazza Grande da parte dei Comuni componenti la Zona Sociale 7, le linee guida sulla coprogettazione e gestione in partnership di interventi innovativi e attività nel settore dei servizi sociali. Erano presenti Rita Cecchetti vice sindaco e assessore di Gubbio (Comune capofila), Emanuela Venturi assessore di Gualdo Tadino (Comune coordinatore), Riccardo Coletti sindaco di Sigillo, Emilio Bellucci assessore di Scheggia – Pascelupo, Martina Bellucci assessore a Fossato di Vico, assente il rappresentante di Costacciaro che comunque fa parte del Tavolo. Le parole d’ordine di una nuova filosofia programmatica e gestionale nell’affrontare i bisogni vecchi e nuovi della persona e della comunità, sono innovazione, coprogettazione e gestione in partnership. « E’ con soddisfazione – ha commentato l’assessore Venturi – che ribadiamo di essere stati i primi Comuni, come Zona Sociale 7, tra le 12 in cui è suddivisa l’Umbria, ad aver adottato nel 2016 il Regolamento di accesso ai servizi socio-assistenziali. E oggi siamo a sottolineare un cambiamento di rotta al passo con i tempi, con un nuovo codice di lettura e strumenti adeguati per i bisogni del territorio. E’ stata una sfida e un cammino complessi con i passaggi nei rispettivi Consigli Comunali, e l’adeguamento a criteri comuni e condivisi per l’intera Regione. Sono cambiate le emergenze e vanno razionalizzate le risorse, mettendo in rete istituzioni, associazionismo, Terzo Settore ». Il sindaco di Sigillo Coletti ha sottolineato il ruolo svolto dai piccoli Comuni, che hanno avuto una tenuta importante durante la fase di commissariamento di Gubbio e Gualdo Tadino: « Abbiamo superato le difficoltà e oggi ci troviamo a traghettare una fase importante con un bando che ci pemetterà una gestione programmata triennale ». La vice sindaco di Gubbio Cecchetti ha sottolineato come l’adeguamento a diversi criteri e modalità di gestione sono imposti dal cambiamento dei tempi: « Da un lato esiste un’evoluzione del tessuto sociale, con il calo demografico, le povertà emergenti, l’invecchiamento della popolazione che ci impongono un passo diverso e dall’altro, dobbiamo adeguarci alle normative, al codice degli Appalti, alle linee guida del’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione, al Piano Sociale Regionale. E’ stato un duro lavoro di concertazione ma oggi siamo pronti a rispondere a vari e crescenti fenomeni di disagio sociale. Gli ambiti di intervento riguardano i servizi a sostegno della domiciliarità, a famiglie con bambini e adolescenti problematici, con anziani o persone con disabilità che necessitano di sostegno e cure, nonché i servizi per l’orientamento, l’accompagnamento e l’inclusione attiva. Le risorse provengono dai fondi europei nelle misure PON, POR FSE, da fondi regionali e comunali e i soggetti che avranno assegnati i servizi dovranno contribuire alla realizzazione dei progetti ». Il ‘Bando di indizione di una istruttoria pubblica finalizzata all’individuazione di soggetti del Terzo Settore disponibili alla co-progettazione e gestione in partnership di interventi innovativi e attività inerenti i servizi sociali nei Comuni facenti parte della Zona sociale n. 7 della Regione Umbria, e precisamente i servizi a sostegno della domiciliarità ed i servizi per l’orientamento, l’accompagnamento e l’inclusione attiva’ è di evidenza pubblica e di ambito europeo ed è visionabile nei siti dei Comune della Zona Sociale 7, nonché su GUCE, GURI, all’Albo Pretorio del Comune di Gubbio in qualità di Comune capofila. Possono partecipare per presentare una proposta progettuale preliminare i soggetti del Terzo Settore, in forma singola o associata (stabile o di raggruppamento temporaneo), quali, a titolo esemplificativo: organizzazioni di volontariato; associazioni e enti di promozione sociale; imprese sociali, incluse le cooperative; reti associative; società di mutuo soccorso; associazioni; fondazioni. Una commissione esterna valuterà l’amminibilità delle proposte e poi si entrerà nel vivo della coprogettazione, che prevede una quota di partecipazione, con la messa in comune di risorse economiche in varia modalità. L’importo complessivo dei servizi è di circa 1 milione 400 mila euro annuale, da prevedere in un triennio. Il totale delle risorse finanziarie dovrà essere sufficiente a coprire tutte le attività, interventi e servizi che il soggetto partner sarà tenuto a svolgere sulla base della convenzione/accordo di collaborazione. Tra i criteri previsti ci sono quelli della conoscenza e lettura del territorio e la comprovata esperienza professionale; prevista inoltre la clausola di salvaguardia del personale attualmente impegnato nei servizi.
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