INTITOLAZIONE DI UNA VIA A GUIDO BONARELLI ESPLORATORE E SCIENZIATO TRA ‘800 E ‘900 E CONVEGNO SULLA RILEVANZA DELLA SUA FIGURA DI GEOLOGO

01/03/2019

La città di Gubbio rende omaggio all’esploratore e scienziato  GUIDO BONARELLI,  nato e vissuto a cavallo  tra ‘800 e ‘900, con l’intitolazione di una via e con un convegno di approfondimento, con la collaborazione e i contributi di vari enti, istituzioni e privati.  Mente eclettica, appassionato a campi diversi del sapere,  lo studioso è stato una delle figure italiane più significative della geologia, in specie petrolifera, della paleontologia e dell’antropologia, ma seppe offrire anche originali contributi alla ricerca storica, affrontata sempre con rigoroso metodo scientifico.   La cerimonia si terrà sabato 9 marzo a partire dalle ore 15 presso Porta Metauro o Porta S. Croce con l’intitolazione ufficiale di via Bonarelli, già via del Fosso,  e proseguirà alle ore 16 nel  Teatro Comunale ‘Luca Ronconi’, con l’introduzione del sindaco Filippo Mario Stirati e una serie di interventi di studiosi.  «Uomini come Guido Bonarelli – sottolinea il sindaco Filippo Mario Stirati –  protagonisti della ricerca italiana, maestri della grande scuola esplorativa,  sono  un esempio di vita anche per le giovani generazioni. Sono orgoglioso di aver portato a termine una promessa che risale a molti anni fa ma mai concretizzata di intitolare una via, proprio perché Bonarelli, uno dei  più grandi geologi italiani la cui fama nel mondo è ancora molto vivida, mosse i primi passi di giovane scienziato proprio sulle nostre montagne e in particolare sulla Gola del Bottaccione.  La sua prima opera scientifica  ‘Il Territorio di Gubbio’  resta ancora oggi una pietra miliare della geologia dell’Appennino Umbro Marchigiano.  Proprio qui,  Bonarelli fece la scoperta di un livello geologico che è stato da allora nominato ‘Livello Bonarelli’. Qualsiasi studioso in ogni parte del mondo che intraprenda la geologia non può non imbattersi in Guido Bonarelli.   E’ un ulteriore tassello  nel progetto di valorizzazione di un luogo di grande valenza ambientale, storica, paesaggistica quale la Gola del Bottaccione,  come  sistema culturale e scientifico che collega  la teoria di Alvarez  sulla scomparsa dei dinosauri al Laboratorio Geologico di San Benedetto,  al percorso del condotto medievale, al  sovrastante Monastero di S. Ambrogio ».  Interverranno al convegno Guido Bonarelli jr. (Archivio scientifico Guido Bonarelli) sul tema ‘Una passione per la vita, una vita per la scienza’,  Walter Alvarez (University of California, Berkeley) ‘La scoperta geologica della gola del Bottaccione’, Corrado Cencetti (Università di Perugia) ‘Bonarelli e la geologia di Gubbio’, Rodolfo Coccioni (Università di Urbino) ‘Il significato geologico del Livello Bonarelli’, Simonetta Cirilli (Università di Perugia) ‘Cambiamenti climatici, estinzioni di massa ed eventi anossici’, Marco Menichetti (Univeristà di Urbino) ‘Le esplorazioni geologiche in Borneo e in Argentina’, Livio Burbi (Associazione Pionieri e Veterani Eni) ‘La ricerca petrolifera in Italia’.   Nato in  ad Ancona  il 25 luglio 1871, Bonarelli  nel 1883 si trasferisce a Gubbio, città che diverrà il centro dei suoi interessi e dei suoi affetti, fino a determinarne la  vocazione scientifica e professionale.   Conobbe  anche una breve parentesi politica come sindaco di Gubbio, dalla sua elezione nel febbraio 1923 fino all’ottobre dello stesso anno, quando lasciò la carica dopo aver conseguito risultati significativi.  Si  trasferì in Argentina, dove, salvo qualche interruzione, svolse sino al 1927 un ruolo fondamentale attraverso un’intensa opera di esplorazione e di organizzazione della ricerca, prima quale geologo specialista in ricerche petrolifere, quindi dal 1923 come direttore della divisione geologica, avvalendosi di collaboratori italiani come E. Feruglio ed E. Fossa Mancini, che ne continuarono l’opera contribuendo a costruire una valida conoscenza della geologia petrolifera di quel paese. Dal 1919 al 1921, svolse la sua attività professionale anche   per la SIPEBA, società privata con capitale italiano, nella Penisola Balcanica (Turchia, Bulgaria, Romania, Albania), in alcune regioni minerarie dell’Asia Minore e dell’Egitto e in Italia nel Parmense.   In Italia lavorò per l’AGIP fin dalla sua creazione,  diresse dal 1936 al 1938 il servizio geologico in Africa Orientale, quindi gli venne affidata la direzione ricerche dell’Ente Nazionale Metano (ENM), organismo che doveva poi confluire nell’ENI. Nel secondo dopoguerra, a partire dal 1946, sostenne con convinzione Enrico Mattei nella ricostituzione dell’AGIP e dell’ENM, processo che doveva portare nel 1953, due anni dopo la sua scomparsa, alla nascita dell’ENI.   In Italia Bonarelli fu tra i fautori, anche se non unico, di una ricerca approfondita nella Pianura Padana, già allora considerata fra i bacini più promettenti in Italia e le cui potenzialità in idrocarburi egli aveva intuito continuassero oltre la costa adriatica, mentre approfondì le ricerche, sempre negli anni Trenta, nella regione della Val d’Agri sull’Appennino Lucano, in Basilicata, ponendo le basi – e doveva poi rivelarsi una delle sue più felici intuizioni – per la scoperta del più grande giacimento onshore d’Europa.  Non abbandonò mai  gli studi e i rilevamenti geologici nell’ltalia Centrale, contribuendo alla redazione dei fogli geologici di Pesaro (109), Gubbio (116), Jesi (117), Ancona (118) e Macerata (124), pubblicati a cura dell’Ufficio Geologico di Roma, e iniziandone alcuni nuovi nella Sicilia e nell’Appennino Settentrionale.  In Africa Orientale, tra il 1936 e il 1938, effettuò ricerche minerarie (lignite a circa 250 km da Addis Abeba) e petrolifere (in Ogaden, in preparazione della missione AGIP dell’anno successivo) e, nel basso Barca, di quarzi auriferi.  Di Bonarelli si contano, in varie lingue, oltre duecento tra scritti editi e inediti di geologia e paleontologia, in gran parte sull’Appennino centrale, sulle regioni italiane in genere e sull’Argentina, nonché di antropologia, storia, glottologia, e altrettante relazioni geologiche redatte per i diversi enti con i quali collaborò.

 

LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’EVENTO  E’ CONVOCATA LUNEDI’ 4 MARZO ALLE ORE 11 PRESSO LA SALA CONSILIARE IN PIAZZA GRANDE.

 

TUTTE LE REDAZIONI SONO INVITATE A PARTECIPARE

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021