LA MICROFOTOGRAFIA DI VINCENZO LAGALLA TITOLO “INTERIOR.MENTE – CHE APPARTIENE ALL’ANIMA” AL MUSEO DIOCESANO

27/10/2017

Il Museo Diocesano  da anni ormai ospita artisti contemporanei nelle sue sale espositive, per poter ampliare l’offerta turistica e dare un incentivo in più ai visitatori di poter godere di un luogo straordinario nella sua architettura unica, e per le sue collezioni storiche. In questa ottica si inserisce la mostra di macrofotografia di Vincenzo Lagalla dal titolo “Interior.Mente – che appartiene all’anima”, che si aprirà mercoledì 1 novembre alle ore 17 all’interno di Palazzo dei Canonici. La mostra patrocinata dal Comune di Gubbio e della MEU – Associazione Musei Ecclesiastici Umbri, sarà aperta al pubblico fino al 30 novembre. L’esperienza artistica di Vincenzo Lagalla (Squinzano 1956) inizia nella metà degli anni ’70 in Salento. Alla fine del 1985 si trasferisce a Genova, dove continua a operare. Il periodo degli esordi è caratterizzato dalla Pittura metafisico-surreale a cui seguirà la produzione di Oggetti poetici costruiti con materiali ritrovati, di uso comune e parole, oltre alle performances documentate fotograficamente. In seguito si occuperà direttamente di Fotografia, preferendo ai singoli scatti, lunghe sequenze di slides presentate con commento sonoro. Alcune immagini sono realizzate con “Sandwich di slides”. Di questo periodo la partecipazione alla tendenza della Poesia Visiva con la produzione di opere che associano testi ed immagini. Frequenta il Laboratorio Poesia di Novoli (LPN), animato da Enzo Miglietta, dove espone nell’83 una lunga sequenza di foto in B&N, riportanti scritte, sistemata su 25 metri di juta. L’arrivo a Genova, nel 1985, e i rapporti artistici e umani con Rolando Mignani modificano i suoi orientamenti espressivi. Inizia a realizzare una serie di Installazioni, intese come estensione spaziale della produzione di oggetti del periodo salentino; contestualmente intensifica il lavoro sul testo visivo. Nel 1989 costituisce, con Italo Di Cristina e Oronzo Mazzei, il gruppo Infectious Art, realizzando “azioni territoriali” a Genova e Milano. Un testo riportante la documentazione delle “infezioni” realizzate è stato pubblicato dalla Facoltà di Magistero dell’Università di Genova. Il 1990 segna il ritorno alla pittura, di ambito informale, con utilizzo di smalti su “legno s-compensato” e la costruzione dei Rotoli, con immagini su un lato e testi sull’altro. Dopo la partecipazione con una performance alla manifestazione tenuta a Palazzo Marino, sede del Museo Archeologico, Rosignano Marittimo nel 1996, pur continuando a lavorare, non partecipa ad alcun evento, fino alla mostra fotografica del 2010 al Cinema Sivori a Genova. Il periodo attuale vede la ripresa della pittura di natura segnica su tele di grandi dimensioni e il ritorno alla produzione di oggetti poetici. La mostra sarà dunque aperta al pubblico dal 1 al 30 novembre presso il Museo Diocesano di Gubbio Per informazioni Tel.075 9220904 – info@museogubbio.it

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021