E’ stato chiamato a Spoleto, a portare la sua esperienza di successo nel trapianto del fegato come tra le più longeve esistenti, l’eugubino Lucio Lisarelli, intervenuto al convegno “Scenari futuri in Epatologia – Il trapianto di fegato”, che si è svolto nei giorni 5 e 6 luglio. Nato la vigilia di Natale del 1942 (ma segnato all’anagrafe nel ‘43, come lui stesso racconta), Lisarelli riceve il trapianto di fegato nel 1996 presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. E da allora, la voglia di vivere, l’entusiasmo anche per le piccole cose e la passione delle imprese difficili nel motociclismo, non lo hanno mai abbandonato e, a 22 anni dall’intervento, è un esempio di come si possa vivere in maniera piena. E, sulla base di questo, porta il suo messaggio di ottimismo che è il migliore ‘antirigetto’ possibile. A Spoleto, difronte ad una platea di oltre 100 medici chirurghi italiani e stranieri, specialisti, infermieri, psicologi, biologi, famacisti, ha parlato della sua storia, costellata di successi nello sport che lo appassiona da sempre, e dove ha compito imprese da Guinness dei primati che oltre a dimostrate quanto è bravo col manubrio, e nella sua specialità di ‘guida senza mani’ con la Motobi o la Lambretta del ’68, vogliono diffondere messaggi di speranza, spronando chi è in attesa di trapianto a non mollare, soprattutto oggi che la medicina ha fatto passi da gigante e la qualità della vita dopo l’operazione riporta a una quotidianità senza sofferte rinunce.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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