Il pittore toscano Massimo Sonnini torna ad esporre a Gubbio e, dopo il Palazzo del Bargello, porta una sua mostra al Museo Diocesano: fino al 29 aprile si potranno ammirare le opere della personale “Viaggi imperfetti”. Sonnini, nasce a Torrita di Siena nel 1937, e studia pittura come autodidatta, qualificandosi come pittore di paesaggi marini, di interni e di genere. Molte sono le sue sperimentazioni ricercando ispirazione dalle avanguardie storiche alle installazioni multimediali, con un’attenzione particolare dagli anni ’80 verso la struttura iconografica. L’utilizzo dei colori puri a volte accostati anche a ricerche cromatiche non si esaurisce in se stesso ma va a cogliere e toccare la realtà interiore più profonda, mettendo in relazione sogni ed elementi che appartengono alla vita quotidiana e scrivendo un capitolo originale del “libro surreale” che la scuola toscana ha dato all’arte contemporanea italiana. “Per dipingere i miei quadri parto dalle emozioni – così dichiarava Massimo Sonnini durante l’esposizione di Palazzo del Bargello – all’inizio della mia carriera artistica mi ero riproposto di tenere la prima mostra entro sei mesi dal primo quadro dipinto. La organizzai a Siena, al Chiostro di San Cristoforo, e gli americani mi ‘presero’ quindici opere. Ho sempre avuto un dialogo con il quadro: io parlo al quadro e il quadro mi risponde. È un modo per tornare alla fanciullezza. L’unico ‘tesoro’ che vale la pena ricercare, è quello che è celato dentro ognuno di noi. La mia arte è una specie di mondo surrealista e visionario, che parla attraverso la natura. Ad esempio il mare, che molto spesso ricorre nelle mie tele. Ognuno di noi vorrebbe sapere cosa c’è oltre l’orizzonte del mare”. “Sonnini attinge a piene mani al favoloso mondo dell’infanzia costellando le sue tele di barchette di carta, cavalli a dondolo, aquiloni, trenini di legno, dando libero sfogo alla fantasia, all’ilarità, alla voglia di raccontare favole – Scrive di lui Fabrizio Borghini – un’altra costante dell’opera sonniniana è la nostalgia dell’infanzia. È il ricordo dell’età favolosa che lo porta a incastonare fra le colline toscane automobili d’antan, o facendo solcare l’azzurro dei suoi mari da vaporetti dei quali oggi si è persa memoria”. Sonnini descrive la vita, quella vissuta, immaginata, fantasticata o quella che ognuno di noi desidererebbe vivere. Per informazioni:Associazione Culturale La Medusa info@museogubbio.it – tel.075 9220904 .
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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