MOSTRA DEL PITTORE MASSIMO SONNINI ‘VIAGGI IMPERFETTI’ AL MUSEO DIOCESANO

04/04/2018

Il  pittore toscano Massimo Sonnini torna ad esporre a Gubbio e,  dopo il Palazzo del Bargello,  porta una sua mostra al Museo Diocesano:    fino  al 29 aprile si potranno ammirare le opere della  personale “Viaggi imperfetti”.  Sonnini, nasce a Torrita di Siena  nel 1937, e studia pittura come autodidatta,  qualificandosi come pittore di paesaggi marini, di interni e di genere. Molte sono le sue sperimentazioni ricercando ispirazione dalle avanguardie storiche alle installazioni multimediali, con  un’attenzione particolare dagli anni ’80  verso la struttura iconografica.  L’utilizzo dei colori puri a volte accostati anche a ricerche cromatiche non si esaurisce in se stesso ma va a cogliere e toccare la realtà interiore più profonda, mettendo   in relazione sogni ed elementi che appartengono alla vita quotidiana e scrivendo un capitolo  originale del “libro surreale” che la scuola toscana ha dato all’arte contemporanea italiana. “Per dipingere i miei quadri parto dalle emozioni – così dichiarava Massimo Sonnini durante l’esposizione di Palazzo del Bargello – all’inizio della mia carriera artistica mi ero riproposto di tenere la prima mostra entro sei mesi dal primo quadro dipinto. La organizzai a Siena, al Chiostro di San Cristoforo, e gli americani mi ‘presero’ quindici opere. Ho sempre avuto un dialogo con il quadro: io parlo al quadro e il quadro mi risponde. È un modo per tornare alla fanciullezza. L’unico ‘tesoro’ che vale la pena ricercare, è quello che è celato dentro ognuno di noi. La mia arte è una specie di mondo surrealista e visionario, che parla attraverso la natura. Ad esempio il mare, che molto spesso ricorre nelle mie tele. Ognuno di noi vorrebbe sapere  cosa c’è oltre l’orizzonte del mare”. “Sonnini attinge a piene mani al favoloso mondo dell’infanzia costellando le sue tele di barchette di carta, cavalli a dondolo, aquiloni, trenini di legno, dando libero sfogo alla fantasia, all’ilarità, alla voglia di raccontare favole – Scrive di lui Fabrizio Borghini – un’altra costante dell’opera sonniniana è la nostalgia dell’infanzia. È il ricordo dell’età favolosa che lo porta a incastonare fra le colline toscane automobili d’antan, o facendo solcare l’azzurro dei suoi mari da vaporetti dei quali oggi si è persa memoria”.   Sonnini descrive  la vita, quella vissuta,  immaginata,  fantasticata o  quella che ognuno di noi desidererebbe vivere. Per informazioni:Associazione Culturale La Medusa info@museogubbio.it –  tel.075  9220904 .

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021