Una data per celebrare una storica vittoria della società civile sull’omofobia. La prima edizione della giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans fobia si è tenuta il 17 maggio 2004. A dare vita a questo importante evento è stato il curatore del Dictionnaire de l’homophobie Louis-Georges Tin, un libro che ripercorre la storia e le difficoltà di alcuni gay famosi come Oscar Wilde e Virginia Woolf, analizza alcune teorie omofobe (dalla loro nascita alla loro infiltrazione nella società) e parla della situazione degli omosessuali nei diversi paesi del mondo.
Questa data non è casuale. La svolta è arrivata nel 1990, dopo anni di battaglie da parte della comunità LGBTQ+. Il 17 maggio di quell’anno l’Oms depennò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Da allora, amare una persona dello stesso stesso è considerata una “variante naturale del comportamento umano”, come recita la definizione dell’organizzazione. E la giornata contro l’omofobia, istituita dall’Unione europea nel 2004, si celebra oggi proprio per ricordare questa data storica. L’europarlamento, in quegli anni, inoltre, adottò una risoluzione sull’omofobia che, all’articolo 8, ribadiva l’invito “a tutti gli stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell’Unione europea senza discriminazioni”. Oggi l’evento è promosso anche dalle Nazioni Unite, festeggiato in 130 paesi nel mondo.
Per quanto riguarda la nostra Regione l’associazione Omphalos Perugia ha diramato, nella giornata di ieri, un comunicato che diffonde le conclusioni di un importante progetto di ricerca che ha coinvolto alcune scuole medie e superiori della regione e che ha avuto un particolare focus proprio sul bullismo omofobico. La ricerca rientra all’interno delle iniziative sviluppate nel quadro della legge regionale contro l’omofobia e la transfobia, (approvata in Umbria nel 2017) e si estende fino alla violenza di genere. I primi risultati che emergono dal report evidenziano uno scenario preoccupante sul versante del bullismo e più in particolare del bullismo omofobico. Dalla ricerca emerge infatti che nelle scuole umbre ben il 60-70% degli studenti ha subìto qualche episodio di prevaricazione negli ultimi 12 mesi. Sul bullismo omofobico emergono dati altrettanto preoccupanti: circa 2 studenti su 10 vengono offesi, presi in giro per il loro orientamento sessuale (reale o presunto) o per come esprimono la propria femminilità o mascolinità.
Dalla ricerca emerge anche che, tra i commenti discriminatori, quelli omofobi sono i più frequenti, seguiti dai commenti sessisti. Addirittura il 68,3% dei ragazzi di classe V ammettono di aver utilizzato nell’ultima settimana appellativi omofobici verso un amico, circa il 20% verso qualcuno che si riteneva essere omosessuale e/o verso qualcuno non gradito.
Questi dati ci aiutano a capire quanto siano intimamente legate la misoginia e l’omofobia e quanto siano ancora oggi urgenti azioni culturali, a partire dalle scuole, per arginare fenomeni di bullismo, discriminazione e violenza inaccettabili in una società civile. Non a caso, negli ultimi anni, i movimenti contro l’omofobia per il riconoscimento dei diritti della popolazione LGBTQ+ e quelli a difesa della donna hanno condiviso le importanti battaglie per l’autodeterminazione e l’abbattimento del pregiudizio, della discriminazione e contro la violenza di genere.
Quella contro l’omo-lesbo-bi-trans fobia è una lotta estremamente ardua, come tutte quelle che si pongono come obiettivo lo sradicamento di costrutti culturali cristallizzati, che in questi casi prendono anche la forma di luoghi comuni e peritanze irrazionali fondate soprattutto sulla paura di ciò che non conosciamo e su modelli di pensiero codificati e stabilizzati nel tempo. È nostro dovere rompere il tabù che per secoli ha caratterizzato la discussione intorno all’orientamento sessuale e lottare affinché ogni individuo possa liberamente autodeterminarsi anche in base alla propria identità sessuale.
La Commissione Pari Opportunità di Gubbio e l’Assessorato per le Pari Opportunità guidato da Simona Minelli, nel celebrare questo giorno, intendono rinnovare l’impegno assunto verso l’intera cittadinanza a lavorare per abbattere le barriere culturali che, ancora oggi, impediscono il reale riconoscimento delle pari opportunità a tutti gli strati di popolazione.
#giornatamondialecontroomofobia
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