PERSONALE DI ENZO GAMBELLI AL MUSEO DIOCESANO DI GUBBIO “TRA ESTETICA DELLA CADUCITÀ E ARCHEOLOGIA CONTEMPORANEA”

27/11/2017

Ultima mostra contemporanea del 2017 per il Museo Diocesano, che chiude il calendario espositivo con la personale dell’artista toscano, Enzo Gambelli. La mostra, dal titolo “Tra estetica della caducità e archeologia contemporanea”, porta le  opere a Palazzo dei Canonici fino al 6 gennaio. Il lavoro di  Gambelli è il frutto di un intensa e meditata azione che si evolve lentamente sul supporto e la sua produzione risulta non copiosa. La ricerca artistica si e sviluppata nel tempo a cicli:  i fiori, i nudi, l’inquinamento ambientale e altro. L’ultimo al quale attende già da anni è rivolto all’impronta che il tempo lascia sulle cose, un tentativo di valorizzare l’estetica della caducità. L’esplorazione di una statua millenaria, di un frammento o un muro secolare, ma anche di metalli o legni sfigurati dal tempo segnano la sua poetica, in quel confine tra astratto e figurativo, dove si evidenziano forme non chiare che si manifestano e si celano ad un tempo, con aumenti e diminuzioni visive. Da qui nasce la tensione e la voglia di comunicare, grazie al contatto con quella profondità che i secoli e millenni sembrano manifestare, delineando un viatico proteso verso una meta più eterna e spirituale, lontana e più libera da certe banalità, superficialità o pianificazioni tipiche del nostro tempo. La sensibilità compositiva di Enzo Gambelli  si muove su un piano metalinguistica in cui il valore della memoria archeologica si presta ad un gioco di ricordi visivi. La sua pittura rielabora quelle sollecitazioni emotive maturate da un instancabile piacere itinerante, dalle costanti e ricorrenti visite nella Roma “antica”, Napoli, Pompei ed Ercolano (per citare alcune méte), dalle quali è possibile cogliere i riferimenti di un teatro archeologico eternizzato in un frammento parietale. La mole imponente delle campiture cromatiche, che nei lavori più recenti sono bloccate in solido monocromie ferruginose, ritagliano o meglio delimitano piccoli estratti delle antiche pitture parietali, inducendo l’osservatore a percorrere la tela per raggiungere la visione frammentaria. Ogni suo essenziale intervanto pittorico, steso sulla superficie, stabilisce un intenso e dettagliato rapporto di dinamismi cromatici atti a ricreare incrostazioni, concrezioni, sedimenti di intonaci consunti, muffe e depositi post deposizionali. L’artista recupera oggetti di scarto, materiali di risulta (plastiche, laminati industriali, tavole abbandonate), presentati come rappresentazione di una trasformazione urbana che, se pur vicina ai nostri giorni, non suggerisce l’idea di tempo stratificato ma la dimensione di una temporalità effimera e fittizia. La mostra, che ha il patrocinio del Comune di Gubbio, e della MEU-Associazione Musei Ecclesiastici Umbri, ed è promossa dall’Associazione Culturale La Medusa, sarà aperta con opening ufficiale da sabato 2 dicembre. Per maggiori informazioni consultare il sito internet di Enzo Gambelli www.gambelliarte.net, o contattare la segreteria organizzativa al numero 0759220904

 

 

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021