Il 9 ottobre 1963, una frana staccatasi dal Monte Toc si riversò nel bacino della diga del Vajont, creando un’onda che investì con forza i comuni di Erto e Casso, Longarone ed i loro abitanti, e causando oltre 1900 vittime. Un evento che, a cinquant’anni di distanza, viene ancora simbolicamente ricordato come immagine della superficialità e dell’inefficienza, oltre che della difficoltà di fissare il confine, non sempre così sottile, tra “disastro naturale” e “responsabilità umana”. Dal 10 al 28 febbraio 2020 il Liceo “Mazzatinti” ospita la mostra fotografica itinerante “LA STORIA DEL VAJONT”. Organizzata dall’Associazione Italiana di Geologia Applicata (AIGA) ed Ambientale ed il Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e della facoltà di Scienze Geologiche della Facoltà di Urbino, nell’ambito del Piano Lauree Scientifiche, la mostra ripercorre il “disastro del Vajont”, paradigma della catastrofe di origine umana, attraverso le eccezionali immagini scattate dal geologo Edoardo Semenza che riconobbe l’esistenza di un’antica massa di frana sul versante sinistro della Valle del Vajont, poco a monte della diga allora in costruzione. La dirigente Scolastica dott.ssa Maria Marinangeli, insieme al prof. Francesco Rosati docente scienze naturali del Liceo Classico e Liceo delle Scienze Umane, presenterà l’iniziativa aperta alle scuole del territorio e alla popolazione nel corso di una conferenza stampa prevista per il giorno venerdì 14 febbraio 2020 alle ore 10.00 presso l’aula magna della sede di Piazzale Leopardi, Gubbio, lì 12 febbraio 2020
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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