Illustrati questa mattina mercoledì 22 marzo presso la Sala Consiliare, in conferenza stampa, due progetti legati alla valorizzazione della ‘Festa dei Ceri’: l’allestimento della mostra ‘L’ULTIMA MUTA – IL RITORNO DEI CERI MEZZANI A GUBBIO’ che verrà inaugurata sabato 25 marzo alle ore 11,30, e l’ avvio delle attività formative legate allo sviluppo del ‘Centro di documentazione e studio della Festa’ rivolto a giovani volontari. Erano presenti il sindaco Filippo Mario Stirati, l’assessore Augusto Ancillotti, l’antropologa dell’Università di Perugia Patrizia Cirino, nonché rappresentanti del ‘Tavolo dei Ceri’. « C’è ancora tanto da documentare e ricostruire come memoria storica sulla ‘Festa dei Ceri’ – ha sottolineato il sindaco Stirati – e come amministrazione ci siamo mossi nella direzione di consolidare questo immenso patrimonio. Fondamentale l’istituzione del ‘Tavolo’ composto di tutte le rappresentanze della Festa, dall’Università dei Muratori alle Famiglie dei Ceraioli, al Maggio Eugubino, alla Diocesi, che lavora costantemente sugli aspetti di approfondimento culturale e di cerimoniale, con l’obiettivo di portare a compimento l’iter per il recupero del mancato riconoscimento dell’Unesco, dal quale, per scelte rivelatesi sbagliate di amministrazioni precedenti, siamo rimasti fuori. Seguendo una strategia precisa, abbiamo attivato il Museo Multimediale dei Ceri e il Centro di documentazione, in direzione di ogni possibile azione concordata ed apprezzata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Occorre anche perseguire la tutela dell’immagine dei Ceri e di altri aspetti del patrimonio della tradizione, con consapevolezza e determinazione, per metterci al riparo da incresciose e offensive strumentalizzazioni, come successo in varie occasioni. Va in questa direzione anche l’esposizione, che verrà inaugurata sabato nella Sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli, dei Ceri mezzani dell’Ottocento, ospitati nel ‘Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari’ di Roma. Si tratta di manufatti costruiti a grandezza naturale, realizzati da maestranze eugubine e che nel 1911 furono venduti al museo di Roma per essere utilizzati per un evento sulle grandi feste tradizionali italiane. E’ un’occasione unica per la città di Gubbio ». Particolari di questo passaggio sono stati forniti dall’assessore Ancillotti che ha rivelato alcuni particolari inediti: « La mostra etnografica sulle tradizioni di religiosità popolare allestita nel 1911 per i 50 anni dell’Unità d’Italia, comprendeva, tra le realtà presenti, anche Gubbio, sulla base di scelte e indicazioni fornite dall’antropologo Lamberto Loria incaricato del progetto. Il canonico Francesco Polese si occupò dell’acquisto dei Ceri mezzani di allora per la somma di 270 lire, compreso il trasporto, come si legge nei documenti del tempo. Ora possiamo ammirarli nelle loro fattezze e apprezzare la collaborazione con il Museo e il MIBACT , e in particolare con Stefania Baldinotti, anche per arricchire le conoscenze relative alla storia dei Ceri. L’operazione di trasporto è stata coordinata dal Comune, d’intesa con l’Università dei Muratori e altri soggetti privati, quali la ditta ‘Ikuvium’ e l’azienda ‘Centro Noleggi Martinelli’ ». L’antropologa Cirino ha illustrato i passaggi dell’avvio delle attività formative per giovani volontari, legate allo sviluppo del Centro di Documentazione e Studio sulla Festa dei Ceri, presso la Biblioteca Sperelliana: « Il centro va vissuto non come un luogo statico ma aperto non solo agli eugubini, che ne hanno già una visione e partecipazione intima e indicibile, ma agli appassionati e ai visitatori, che possono conoscere grazie a questo Centro ancora meglio cosa sia la Festa dei Ceri. E’ anche un incontro tra generazioni diverse, per un’opera di restituzione vitale del patrimonio condiviso ».
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