Con il patrocinio del Comune e con il saluto del sindaco Filippo Mario Stirati, si terrà domenica 19 febbraio alle 17,30 presso la CENTRO SERVIZI S. SPIRITO la presentazione del libro di Giacomo Marinelli Andreoli “NEL SEGNO DEI PADRI – La storia di Guglielmina e Peter”, edizioni Marsilio –Venezia, in libreria già da domani 9 febbraio, cartaceo e ebook. L’evento ha anche il patrocinio della Diocesi di Gubbio e dell’associazione “Famiglie dei 40 Martiri”.
Nella pubblicazione il direttore del network radiotelevisivo TRG, racconta una vicenda, ancora ai più sconosciuta, legata all’eccidio dei 40 Martiri. Guglielmina era la figlia di Vittorio Roncigli, uno dei 40 civili fucilati nella rappresaglia che la Wehrmacht mise in atto a Gubbio il 22 giugno 1944. Il rastrellamento e la fucilazione si era scatenato dopo l’uccisione di un ufficiale medico tedesco, Kurt Staudacher, freddato da un gruppo di armati dal GAP locale. L’esecuzione di civili che ne è seguita – e che ha aperto per decenni immani polemiche nella comunità sulle responsabilità della tragedia – è passata alla storia come “l’eccidio dei 40 Martiri”, il fatto di sangue più grave in tutta l’Umbria nell’intero periodo dell’occupazione. Il figlio di Kurt Staudacher è Peter, l’altro protagonista di questa storia, che incontra Guglielmina Roncigli per caso, ma verrebbe da pensare per destino, quasi settant’anni dopo la strage. Si riconoscono. Si parlano. Si scrivono, a lungo. Né le colpe, né i meriti dei padri ricadono sui figli: ma Peter e Guglielmina capiscono che l’incontro, per quanto fortuito, ha lasciato in dono una responsabilità, quella di raccontare, capire, comprendere, perdonare, riconciliare. Anche se – come scrivono in una delle loro lettere – “Siamo come due bambini persi, diventati vecchi. Che si incontrano dopo una vita passata separatamente, per riconciliarsi. Anche se non abbiamo commesso nulla che meriti una riconciliazione”. « E’ il mio primo libro ed è un lavoro su cui sto impegnandomi da 5 anni – spiega il giornalista Marinelli Andreoli – dopo la promessa fatta a Guglielmina quando, pochi giorni prima della sua scomparsa neanche 69enne, mi ha lasciato l’intero carteggio con cui ha condiviso l’amicizia straordinaria, scandita da 8 anni di lettere e testimonianze, con Peter Staudacher. La loro storia di amicizia epistolare – protrattasi fino al 2012 quando la Roncigli si è spenta improvvisamente per un male incurabile – può sembrare piccola e periferica, ma contiene in sé un messaggio universale. Ovunque un conflitto lascia ferite e macerie; e oggi più che mai c’è bisogno di un esempio come quello di Peter e Guglielmina, che hanno avuto la forza, la tenacia, la capacità di guardare oltre il muro. Le tracce del loro percorso, nel segno dei padri, dovrebbero guidarci nelle infinite incertezze del nostro presente ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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