Politiche giovanili, presentato il “Progetto Marozia”

L'assessora Minelli:
18/11/2023

La pratica teatrale al centro di una iniziativa che lega il Comune alla Asl, alle scuole del territorio e alla “Settimana del libro”  per tre anni, rivolgendosi in particolare a ragazze e ragazzi ma aperto a tutti dai 12 anni in su

GUBBIO (18/11/2023) – Un protocollo d’intesa lega da oggi Comune di Gubbio, associazione Settimana del libro, distretto Alto Chiascio USL Umbria1 e scuole del territorio, con l’obiettivo di far luce sulle fragilità dei più giovani e rispondere alle loro domande più complesse e profonde, intervenendo sulle situazioni di disagio attraverso la promozione della salute e del benessere di ragazze, ragazzi e meno giovani. Non solo: tra gli obiettivi del “Progetto Marozia” c’è anche quello della prevenzione di ritiri e abbandoni scolastici, favorendo l’inclusione e l’inserimento e il reinserimento sociale di persone a rischio di marginalità.

Non sono poche e sono certamente ambiziose le finalità di un progetto che, come spiega il sindaco di Gubbio Filippo Stirati, “si configura come una delle più importanti iniziative dedicate ai giovani mai intraprese nel nostro territorio. Una risposta a interrogativi, a condizioni di disagio, a situazioni che ci incalzano quotidianamente richiamandoci come amministratori, ma anche come donne e come uomini, a una grande responsabilità. Il teatro crediamo si configuri in questo senso come il luogo ideale per permettere alle ragazze, ai ragazzi e anche agli adulti di giocare un ruolo, di abbattere i normali confini tra immaginazione e realtà, di sentirsi liberi, di sperimentarsi senza paura e di allenare le proprie emozioni e vissuti”.

Proprio la pratica teatrale è al centro di questo innovativo progetto che lega il Comune alla Asl, alle scuole del territorio e alla “Settimana del libro”, associazione di cui il Comune è socio,  per tre anni, rivolgendosi in particolare alla popolazione giovanile ma anche agli adulti, favorendo la costruzione di nuove alleanze intergenerazionali al fine di attivare processi di integrazione utilizzando il modello del laboratorio teatrale e usufruendo di competenze professionali specifiche e diversificate.  Nel dettaglio, il progetto che è stato presentato sabato pomeriggio nelle sale del complesso del San Benedetto prevede laboratori teatrali condotti dal regista Riccardo Tordoni, dedicati sia alle scuole sia alla cittadinanza tutta. Alle adesioni individuali si integreranno partecipanti indirizzati dai Servizi sociali del Comune di Gubbio o dai Servizi della USL Umbria 1 – Distretto “Alto Chiascio”, con particolare riferimento ai giovani di età compresa tra 12 e 35 anni. Il progetto prevede inoltre due giornate di laboratorio aperto e la creazione di uno spettacolo che andrà in scena al Teatro Luca Ronconi di Gubbio.

“Marozia”, dalla quale il progetto prende il nome, è una delle città invisibili di Calvino, del quale quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita, una città distopica e utopica allo stesso tempo, “una città dove tutti corrono in cunicoli di piombo come branchi di topi che si strappano di sotto i denti gli avanzi caduti dai denti dei topi più minacciosi; ma sta per cominciare un nuovo secolo in cui tutti a Marozia voleranno come le rondini nel cielo d’estate, chiamandosi come in un gioco, esibendosi in volteggi ad ali ferme, sgombrando l’aria da zanzare e moscerini”.

Nel suo intervento l’assessora alle Politiche sociali e Giovanili Simona Minelli ha ricordato come “le coordinate scientifiche del teatro sociale e di comunità come dispositivo pedagogico-didattico in prospettiva inclusiva per lo sviluppo del welfare intellettuale delle comunità sono tracciate nel modello di riferimento dell’Inclusive Education, che rappresenta, come ribadito dall’Unesco, un vero atto di indirizzo in materia di istruzione, educazione e formazione. Attraverso i laboratori teatrali inclusivi si sviluppano e si agiscono i principi ispiratori dell’uguaglianza, della giustizia sociale, della libertà, del diritto alla cittadinanza, del diritto all’istruzione e all’equità sociale, senza alcuna discriminazione di razza, di sesso, di lingua, di culture diverse.  Il teatro come metodologia didattica concorre alla formazione del soggetto-persona sul piano intellettuale e morale e sviluppa l’acquisizione della consapevolezza del ruolo che ha nella società. L’inclusione è un processo multidimensionale, che investe la persona nella sua globalità offrendo un’opportunità di crescita culturale e personale, ma  anche un mezzo terapeutico, di prevenzione di certi fenomeni e disturbi giovanili, come lo stesso stato di inerzia esistenziale che attanaglia molti adolescenti e che in alcuni casi sfocia in un disagio psicologico. Il laboratorio teatrale consente di canalizzare emozioni e vissuti esistenziali dei vari soggetti, oltre che offrire il confronto con modelli di riferimento della loro stessa realtà sociale. Questo modello  specifico di laboratorio promuove relazioni evolutive tra gli individui, i gruppi e la città e in particolar modo promuove lo sviluppo del welfare intellettuale della comunità, tesa ad esaltare le differenze e a vivere i propri limiti come opportunità anziché come ostacolo; un luogo privilegiato dove riscattare e dare voce alle alterità mute, con una continua scoperta, accettazione ed espansione di una bellezza delle differenze”.

Per info sul progetto Marozia si può contattare l’Informagiovani del Comune di Gubbio, tel +39 0759237292, whatsapp  3458671350, progettogiovani@comune.gubbio.pg.it, oppure chiamare il 349. 7449156.

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Ultimo aggiornamento
17/11/2023