RefleX, figure per riflettere. Mostra installazione a Palazzo Ducale di Gubbio, di Paolo Porelli e Maurizio Tittarelli Rubboli. Un progetto condiviso, collaborazione tra enti ed istituzioni, uno sguardo volto alla tradizione artistico-artigianale del territorio eugubino-gualdese in chiave contemporanea e d’autore. Così si prefigura la mostra installazione RefleX – Figgure per riflettere, con l’esposizione di un imponente opera realizzata da Paolo Porelli e Maurizio Tittarelli Rubboli. Il progetto nasce da un’idea condivisa dell’Associazione Culturale La Medusa con la direzione di Palazzo Ducale, sede dove l’opera sarà allestita ed esposta al pubblico dal 14 luglio al fino al 5 settembre, con i patrocini del Comune di Gubbio, Comune di Gualdo Tadino, MIC-Museo Internazionale della Ceramica di Faenza e dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, la mostra prevede l’esposizione dell’opera che è stata finalista al 61° Premio Faenza 2020, edizione in cui non ci fu la mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche a causa della pandemia.Verrà così esposta per la prima volta in questa sede. È il risultato di una collaborazione tra Paolo Porelli, che ha realizzato le sculture, e Maurizio Tittarelli Rubboli che le ha lustrate (Porelli fece, Rubboli iridiò). Il progetto a doppia firma evoca una pratica tradizionale, alludendo alla definizione dei ruoli in una bottega antica, ma la sensibilità che lo anima è del tutto contemporanea. Il titolo RefleX (Riflesso, dal latino Reflexus) vorrebbe giocare sulla doppia valenza della parola, alludendo sia alla percezione ottica creata dalle superfici lucide e cangianti del lustro, sia alla riflessione intellettiva che le sculture vogliono provocare. L’installazione è formata da 29 figure in terracotta derivate da due prototipi stampati in 3-D, con variazioni specifiche per ogni scultura, disposte lungo le diagonali di una lastra rettangolare in ferro. La composizione adotta quindi uno schema ad X che cita il titolo (RefleX). L’effetto è quello di un’essenziale geometria modulare, all’interno della quale si svela una singolare eterogeneità, sia nella resa plastica che nei riflessi fiammeggianti a lustro. I personaggi antropomorfi di Paolo Porelli, deformati e uniformati in una visione straniante, si stagliano solenni e sospesi, emanando una luminosità endogena contro il metallo opaco del fondo. La tecnica del lustro in vernice, impiegata da Maurizio Tittarelli Rubboli, deriva dalla pratica tradizionale del lustro a terzo fuoco di Mastro Giorgio, motivando la presenza dell’opera a Gubbio, città in cui operò il celebre ceramista. Appare inoltre significativa la collocazione all’interno del Palazzo Ducale, trattandosi del luogo che ha ospitato la Biennale di Gubbio dagli anni Cinquanta agli anni Novanta del XX secolo, una manifestazione prestigiosa incentrata sulla scultura, la cui memoria pervade ancora di modernità la preziosa architettura del palazzo rinascimentale. Interverranno all’inaugurazione, che si svolgerà mercoledì 14 luglio alle ore 17.00 a Palazzo Ducale, la Direttrice Paola Mercurelli Salari, Domenico Iaracà curatore d’arte, Franco Cocchi ceramologo, Giulio Busti conservatore del Museo Regionale della Ceramica di Deruta, Paolo Porelli maestro ceramista scultore e Maurizio Tittarelli Rubboli maestro de Lustro, modererà Elisa Polidori Presidente Associazione Culturale La Medusa.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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