L’assessore alla cultura Augusto Ancillotti interviene con una nota sulla questione della mancata stagione di prosa estiva al Teatro Romano: « Siamo ben consapevoli dell’importanza fondamentale della stagione di Prosa al Teatro Romano, non ce lo deve certo spiegare nessuno. A conferma di ciò, all’inizio del nostro mandato, ci siamo attivati da subito, per riprendere la programmazione dopo l’interruzione durante il periodo del commissariamento in Comune. Se ora, con grande costernazione e rammarico, siamo arrivati alla decisione di sospenderla, questo non è certo dovuto a noncuranza o scarsa considerazione ma a ragioni ben più gravi e forzate, legate all’approvazione del bilancio e alla necessità di tagli e accantonamenti per far fronte a situazioni di forza maggiore, tra cui il risanamento del bilancio della società in house “Gubbio Cultura e Multiservizi”, vicenda ormai drammaticamente ben nota. Ma la riflessione che vogliamo fare è un’altra: perché si dà per scontato che la stagione estiva al Teatro Romano sia solo onere del Comune? La presenza di un teatro di proprietà statale, perché tale è, pressoché unico in Italia con lo sfondo magico della Gubbio Medievale, dovrebbe suggerire a chiunque che l’intera Regione Umbria debba essere interessata ad utilizzarlo per una stagione estiva di qualità. Ciò non si è mai verificato, anche se il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, fin dal momento dell’insediamento, ha ripetutamente sollecitato le autorità regionali a provvedere in tal senso, coinvolgendo esplicitamente anche il Teatro Stabile dell’Umbria. E fra l’altro andrebbe aperta una riflessione anche sul rapporto con lo stesso Teatro Stabile, chiedendo maggior attenzione per nuove produzioni teatrali , in quanto il Comune è tra i soci fondatori, come fu fatto al momento della riapertura, negli anni ’80. È vero che pochi giorni fa, in sede di assestamento del bilancio, come richiesto fortemente dal sindaco Stirati, il consigliere regionale Andrea Smacchi ha proposto in extremis un emendamento per l’istituzione di un capitolo destinato alla stagione estiva del Teatro Romano. I tempi tecnici non ne hanno consentito purtroppo la realizzazione, anche se va dato atto che sono stati resi disponibili per Gubbio 25 mila euro da destinarsi, se non per l’attività del Teatro Romano, almeno per altri eventi o iniziative promozionali. Resta inteso che la questione di un apposito capitolo di bilancio andrà riproposta con forza per il prossimo anno. Per ora, dobbiamo prendere atto che non ci sono tempi utili per la realizzazione di una degna stagione di prosa estiva, e che il solo allestimento normativo del Teatro richieda mediamente un investimento di quasi 30 mila euro, a cui deve far fronte una spesa almeno pari per l’organizzazione di una stagione di qualità. Resta dunque ancora senza risposta definitiva la protesta del sindaco Stirati che contesta il mancato impegno della Regione e del Teatro Stabile sulla valorizzazione del Teatro Romano. Ci adoperemo affinchè l’esperienza dolorosa di quest’anno induca gli organi regionali all’impegno di aprire per il 2018 un capitolo di spesa destinato alla stagione estiva del Teatro Romano; che si trova a Gubbio, è vero, ma che è un gioiello di tutta l’Umbria e dell’Italia intera ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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