Riceviamo e pubblichiamo- DIOCESI DI GUBBIO –CARTOLINA DEL PELLEGRINO 2017

13/02/2017

Nuovo progetto per la Diocesi di Gubbio: i ragazzi della “piccolAccoglienza Gubbio” servizio diocesano che si occupa di aiutare  i pellegrini lungo la Via di Francesco, ha preparato una nuova cartolina del pellegrino che si va ad aggiungere alle altre 4 realizzate da quando il Vescovo della Diocesi, mons. Mario Ceccobelli, ha istituito questo servizio a favore delle persone che attraversano la  diocesi eugubina a piedi, in bici o a cavallo.

Il progetto “piccolAccoglienza Gubbio” nel 2016 ha aiutato quasi 4000 pellegrini dando informazioni sul sentiero, sui luoghi da visitare  in città e su come organizzare al meglio l’esperienza del pellegrinaggio proponendo tra le tante cose, anche la possibilità di fermarsi a Gubbio e di visitare la città usufruendo del circuito “Fratello Lupo Gubbio” e dei musei cittadini. Da un anno, la “piccolAccoglienza Gubbio” invia la credenziale del pellegrino della Via di Francesco in tutto il Mondo spedendo oltre 2.200 credenziali. E’ una cartolina speciale quella dell’edizione 2017  che verrà donata a tutti i pellegrini che ogni anno transitano lungo la Via di Francesco passando per Gubbio e diretti ad Assisi e Roma. Quest’anno, la raffigurazione scelta è dell’artista italo-argentino OSCAR MARZIALI ( 1895-1987 ) dal titolo ” Frate Lupo “. All’età di due anni, il maestro Marziali fu condotto dai genitori in Argentina, ma, grazie agli insegnamenti della madre, nacque in lui un interesse nel confronti del Santo di Assisi, tanto che nel suo soggiorno ad Assisi negli anni ’30, dipinse nel Sacro Convento la “Sintesi francescana”. L’opera della cartolina, che si trova presso il convento dei cappuccini di Loreto (AN), raffigura San Francesco che sorregge con la mano sinistra il lupo appena ammansito e che sussurra all’orecchio dell’animale. I colori usati sono accesi e dati con piccole pennellate. Nei dipinti dell’autore, che in quest’anno ricorrono i 30 anni dalla morte,  pulsa un’umanità francescana che è imprevedibile, ma che, magnificamente, riesce a mantenere intatta la sua sapienzialità profonda. Nel commentare le sue opere l’autore dice: ” L’ opera mia tutta, impegnativa o ausiliare, nel contenuto emotivo deve procurare festa come un mattino di Maggio; sprigionare una luce (è il mio problema) come un raggio di sole mattutino in un prato di rugiada “

 

 

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021