SETTIMANA DEL PIANETA TERRA – DOMANI ALLA BIBLIOTECA SPERELLIANA PRESENTAZIONE VOLUME THE STRATIGRAPHIC RECORD OF GUBBIO

18/10/2017

Si terrà domani giovedì 19 ottobre  alle ore 18,  presso la sala del Refettorio della Biblioteca Sperelliana a Gubbio in Via Fonte Avellana 8, nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra, una conferenza scientifico/divulgativa di presentazione del volume della Società Geologica d’America sulle rocce della Gola del Bottaccione : THE STRATIGRAPHIC RECORD OF GUBBIO. L’evento è aperto a tutti e vedrà interventi sugli aspetti più rilevanti della storia geologica che le rocce che affiorano nell’area di Gubbio raccontano. Il programma prevede: Saluto del Sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati;  La “Settimana del Pianeta Terra”: il Festival Scientifico nazionale delle Geoscienze –  Rodolfo Coccioni – Università di Urbino – Co-responsabile della “Settimana del Pianeta Terra”; Le rocce del territorio di Gubbio –  Marco Menichetti – Università di Urbino;  Geologia storica: Guido Bonarelli, la Gola del Bottaccione e Gubbio –Ettore Sannipoli – Storico di Gubbio;  Asteroidi e dinosauri –  Alessandro Montanari – Osservatorio Geologico Coldigioco – Apiro. Verrà presentato un volume edito dalla Geological Society of America sulle ricerche più attuali sulle rocce che affiorano nelle montagne che circondano la città di Gubbio. Queste raccontano una parte importante degli ultimi 180 milioni di anni della storia della Terra ed in particolare dal periodo Giurassico al Miocene. Lo studio dettagliato della successione continua di strati che affiora lungo la Gola del Bottaccione e la Valle della Contessa, ha permesso di ricostruire le tappe fondamentali della storia dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta, di conoscere le variazioni climatiche del passato, di definire le caratteristiche dell’ambiente di formazione. Nel volume vengono riportati una serie di studi riguardanti sia le prime ricerche geologiche svolte nell’area a partire dal XIX secolo da Guido Bonarelli proseguite poi all’inizio del XX secolo dal geologo tedesco Otto Renz . L’impulso principale al riconoscimento dell’importanza delle rocce della Gola del Bottaccione, arriva con gli studi della geologa milanese Isabella Premoli Silva e lo svizzero Hans Peter Luterbacher, che nel 1962 descrissero accuratamente e soprattutto dettagliano la stratigrafia della sezione geologica della Gola del Bottacione. Successivamente a partire dagli anni 70 del secolo scorso, geologi italiani, svizzeri e statunitensi svilupparono nuove metodologie di studio delle rocce, utilizzando il magnetismo terrestre e sofisticate analisi geochimiche. Tutto questo ha portato alla ribalta della comunità scientifica l’importanza delle rocce che affiorano nell’area di Gubbio e nell’Appennino, con importanti contributi alla teoria della Tettonica a zolle, alla conoscenza della geodinamica complessiva del nostro Pianeta. In particolare lo studio della porzione sommitale delle rocce del Cretaceo, dove ricade il limite tra l’Era Secondaria (Mesozoico) e l’Era Terziaria (Cenozoico), ha reso possibile elaborare una delle teorie più affascinanti della storia della vita sulla terra, quella della scomparsa dei dinosauri, legata all’impatto di un meteorite sulla superficie terrestre. Questa teoria elaborata dal geologo statunitense Walter Alvarez, analizzando dati geochimici derivanti proprio dalle rocce della Gola del Bottaccione, ha permesso di riconoscere un importante evento accaduto 66 milioni di anni fa. Evento che mise in crisi tutti i sistemi ecologici e che ha portato alla scomparsa di gran parte delle specie viventi tra cui appunto i dinosauri. Le rocce della Gola del Bottaccione, a quei tempi sul fondo di un oceano profondo molte centinaia di metri, hanno registrato tutto quanto accaduto sulla terraferma e costituiscono una vera e propria fonte inesauribile di informazioni. Un archivio di dati molti dei quali ancora da scoprire e dove si sono cimentate e continuano a studiare intere generazioni di geologi provenienti da tutto il mondo.

 

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021