SINDACO STIRATI E ASSESSORE ANCILLOTTI: PROGETTO ‘CETI – CENTRO ESPERIENZIALE TAVOLE IGUVINE’ COINVOLGE COMUNI DI AREA VASTA SU SCALA DI INTERESSE INTERNAZIONALE

02/07/2018

Che le ‘Tavole Eugubine’ siano il documento più remoto  esistente al mondo,  con le quattromila e quattrocento parole che le compongono, scritte con antichi alfabeti e in particolare con una lingua del popolo umbro discendente dagli indoeuropei, è un’affermazione inconfutabile quanto importantissima per il valore inestimabile e testimoniale di unicità che riveste,  paragonabile alla Stele Egizia di Rosetta. Mentre quest’ultima è nota in tutto il mondo, non lo sono altrettanto  le sette Tavole in bronzo,  che il Comune  di Gubbio acquistò con atto notarile nel 1456 e che si trovano attualmente nel Palazzo dei Consoli.  Realizzate dal III al I sec. a.C., ma i cui contenuti risalgono a molto prima,  le  Tavole sono state  negli ultimi  anni  al centro dell’attenzione dell’I.R.D.A.U. – Istituto di Ricerche e Documentazione sugli Antichi Umbri,  costantemente impegnato nel compito di promozione, studio e divulgazione dei loro contenuti e del mondo affascinante che esse rappresentano.  Per tutti gli sudiosi,  valga  il linguista Giacomo Devoto che considera le ‘Tavole Eugubine’  come il “più importante testo rituale di tutta l’antichità”.  Consapevole  della  portata di significati che esse  ricoprono non  solo per la città di Gubbio, ma in quanto patrimonio storico e culturale del mondo intero, il Comune  di Gubbio ha elaborato un progetto complessivo con ‘CETI – CENTRO ESPERIENZIALE TAVOLE IGUVINE’, che troverà accoglimento negli spazi comunali attualmente occupati  dall’Archivio in via Lucarelli.  « Il progetto di valorizzazione delle ‘Tavole’,  ferma restando la centralità di Gubbio  –  spiegano il sindaco Stirati e l’assessore Ancillotti  –    ha un respiro regionale  e nazionale che coinvolge un’area vasta collegata  alle Aree Interne e si estende a tanta parte dell’Umbria e delle Marche.  E’ positivo che altri Comuni,  come Gualdo Tadino,  abbiano già sviluppato un cammino di approfondimento tematico, con un allestimento espositivo appropriato e che entrerà a pieno titolo nel percoso da tracciare. La prospettiva è, infatti,  anche quella di  proporre itinerari “turistici” legati alla cultura degli Umbri pre-romani, che colleghi  l’area umbra attuale,  a sinistra del Tevere,  alle  fasce interne marchigiane,  strettamente legate a Iguvium.   Il  CETI  ha la finalità  di rendere disponibile al visitatore un  luogo multimediale,  in  uno spazio  ed un allestimento adeguati,  non di natura “museale” in senso tradizionale, ma di natura documentale in senso moderno, entro il quale le migliaia di parole scritte nelle ‘Tavole di Gubbio’ divengano voci, suoni, immagini, filmati e quant’altro possa trasmettere  la conoscenza del mondo degli Antichi Umbri riflesso nelle Tavole Iguvine e dei popoli italici  collegati,  Piceni,  Tadinati, Naharki  ».  L’allestimento del CETI  si svilupperà  lungo un percorso di vari ambienti,  in ognuno dei quali è reso fruibile un singolo nucleo contenutistico delle Tavole Iguvine o una specificità culturale scaturita dai testi delle Tavole.  In diversi punti  della  visita  saranno previste  mappe illustrative del territorio,  dalla valle del Savio  in Romagna, alla valle del Vomano  in Abruzzo, toccando le coste adriatiche.  Le  ‘sette’  lastre in bronzo offrono il primo indizio di una realtà geopolitica nell’Italia pre-romana  e in tale chiave vanno intese, come volano di  conoscenza geografica  dell’Italia mediana,  strumento di valenza non solo regionale, ma anche nazionale e di interesse mondiale. 

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21/12/2021