Arrivano i primi bilanci a consuntivo della mostra ‘GUBBIO AL TEMPO DI GIOTTO – TESORI D’ARTE NELLA TERRA DI ODERISI’, che ha chiuso ufficialmente i battenti domenica 4 novembre e, in attesa di valutazioni più approfondite, il sindaco Filippo Mario Stirati traccia un primo bilancio conclusivo: «L’operazione espositiva nella quale abbiamo fortemente creduto come amministrazione, convinti della validità culturale e dell’innovazione scientifica, nonché delle ricadute sull’intera immagine della città e del territorio, trova riscontro e conferma nei dati. E sono dati eccezionali, poiché in 4 mesi di esposizione sono entrate 26.100 persone, con un segno + del 20 % sul periodo e a tratti, come nei mesi di settembre ed ottobre caratterizzati da un pubblico interessato, anche del +50%. Naturalmente sono vari i soggetti che hanno contribuito a tale risultato e diverse le collaborazioni pubblico/private che hanno concorso al raggiungimento dell’obiettivo, e avremo modo di ringraziarli tutti. Mi preme ora ricordare soprattutto la partnership con ‘Civita mostre’, senza il cui impegno economico e organizzativo fondante, la mostra non sarebbe stata possibile. Questo grande progetto è stato il frutto di un lavoro di alto profilo iniziato tre anni, con una accurata ricerca di archivio, seguendo le indicazioni di tre esperti di livello, quali Giordana Benazzi, Elvio Lunghi, Enrica Neri Lusanna, in accordo con gli altri soggetti promotori ‘Polo Museale dell’Umbria’ e ‘Diocesi di Gubbio’, oltre che con la collaborazione della Regione dell’Umbria e della Soprintendenza per i beni storici e artistici dell’Umbria, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della BCC Banca Credito Cooperativo Umbria. Il punti di forza si sono rivelati soprattutto quelli legati ai contenuti dell’esposizone, molto lodata sia dalla critica che dai media oltre che dal pubblico; sono stati venduti molti ‘pacchetti famiglia’ e apprezzato è stato il biglietto unico su tre musei anche se di per sé il Palazzo dei Consoli funge da attrattore principale; infine, nel mese di ottobre si è registrata una grande partecipazione della città, con scuole, associazioni e singoli cittadini. Ma il cammino non si esaurisce qui. Infatti, dal 15 novembre al 1 maggio 2019, nell’Arengo sempre con ‘Civita’ come coproduttore, verranno messi in luce i restauri delle opere comunali finalizzati alla mostra, veri e propri capolavori riscoperti dalle mani dei restauratori. Una nuova esposizione che rilancia il tema di Gubbio, quale polo culturale di riferimento nel contesto del Duecento e Trecento ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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