Come annunciato all’inizio di febbraio, il sindaco Filippo Mario Stirati ha convocato questa mattina in Comune i soggetti coinvolti a vario titolo, per fare il punto del monitoraggio sulla presenza di cinghiali segnalata di recente all’interno di Parco Ranghiasci con danni e devastazioni, al centro di varie sollecitazioni. Oltre al sindaco, al dirigente comunale Raffaele Santini, al consigliere della Provincia Stefano Ceccarelli e al dirigente provinciale Bruno Palazzetti, erano presenti rappresenti dei Carabinieri Forestali e dell’ATC – Ambito Territoriale di Caccia. « Fermo restando che esiste una problematica di contenimento della specie in Italia, nel Centro e nelle nostre zone – spiega il sindaco Stirati – dove la presenza massiccia dei cinghiali provoca danni soprattutto alle coltivazioni, nel caso specifico abbiamo messo a punto un piano coordinato di interventi per Parco Ranghiasci, che, come ben noto, è di proprietà del Comune e della Provincia di Perugia. Sono stati coinvolti anche altri soggetti, ed è stato appurato che la presenza di animali si limitava a non più di 3 o 4 cinghiali di grossa taglia e il problema della loro intrusione è stato risolto con l’intervento degli uffici tecnici con la chiusura tramite cancello di un varco che ne consentiva l’accesso. Al momento, da controlli effettuati, non si rilevano più tracce di passaggi. Occorre però agire in più direzioni e recuperare un’area verde tra le eccellenze della città, di pregio ambientale e storico, con vari problemi di gestione e manutenzione che richiedono interventi risolutivi. A breve, con lo stanziamento di circa 30 mila euro, interverremo per la sistemazione delle alberature interne al parco e delle gradonate di contenimento delle scarpate. Altra cosa è però affrontare la problematica complessiva di sistemazione del Parco e degli edifici, che prevede anche il ripristino delle reti di servizi, come l’illuminazione manomessa soprattutto dopo l’uscita della Scuola di Formazione per mestieri che era comunque un presidio. Va affrontata la gestione patrimoniale, tra Comune e Provincia, per dare una svolta definitiva a questa situazione, per l’importanza e la bellezza di questo luogo unico e di grande fascino. Io stesso sono stato uno dei protagonisti della stagione di acquisizioni al patrimonio pubblico dell’area di proprietà della famiglia Ranghiasci e poi dell’acquisto da parte della Provincia. Una strategia complessiva va messa in campo per risolvere la manutenzione e la custodia, soprattutto notturna, anche per scongiurare ulteriori atti vandalici e consentire l’accesso in sicurezza al Parco, per la godibilità che offre ai visitatori, nonché per promuoverne la valorizzazione anche attraverso strategie di coinvolgimento del mondo imprenditoriale, associazionistico e della comunità del Quartiere di S. Martino, dove il Parco è ubicato ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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