Il vincitore del ‘Premio Campiello’ Opera Prima 2019, Marco Lupo, presenterà il suo esordio narrativo “Hamburg” (il Saggiatore) venerdì 5 luglio alle 18 nella Sala ex Refrettorio della Biblioteca Sperelliana, a cui parteciperà anche il presidente del prestigioso Premio Piero Luxardo. L’incontro – organizzato con il sostegno del Comune di Gubbio e della Fondazione Giuseppe Mazzatinti – sarà l’occasione per conoscere il romanzo con cui Lupo debutta sulla scena letteraria italiana. L’autore, nato a Heidelberg, vive a Torino e fa parte del collettivo di scrittori TerraNullius. A moderare l’incontro sarà lo scrittore e giornalista Giacomo Marinelli Andreoli. Il ‘Premio Campiello’ Opera Prima è un riconoscimento istituito nel 2004, che viene assegnato ad un autore esordiente, non prevede limiti di età e viene attribuito e annunciato dalla Giuria dei Letterati nel corso della Cerimonia di Selezione. L’appuntamento di Gubbio è il primo di un ciclo di incontri che il Premio Campiello organizza per presentare il vincitore della sezione Opera Prima al pubblico dei lettori e che proseguirà il 18 luglio a Jesolo Lido (VE) e il 19 luglio ad Abano Terme (PD). L’incontro, ad ingresso libero, è aperto al pubblico fino ad esaurimento posti. Questa la motivazione della Giuria dei letterati del Premio all’opera di Marco Lupo: “Hamburg è un libro sulla labilità della memoria e su come venga tramandata da un gruppo di lettori clandestini. In un mondo di macerie che ricorda le atmosfere di Fahrenheit 451, un coro di voci si ritrova, segretamente, ogni lunedì in una libreria. Non si tratta di una ‘allegra brigata’ che si ritira su un colle ameno, bensì di una banda di resistenti che scorge nella lettura la medesima funzione che gli uomini primitivi attribuivano agli affreschi delle grotte di Lascaux. Anche l’autore, in effetti, dichiara che «Si scrive per dar voce ad animali morenti». Così Hamburg mette in scena uomini e donne sconfitte dalla storia, famiglie costrette a nascondersi sotto terra per sfuggire al bombardamento alleato che nel 1943 rase al suolo la città anseatica. Pellegrini su questa terra, i personaggi del romanzo sono la «sabbia del tempo scomparso» cui allude il sottotitolo. La struttura incastona una serie di frammenti di libri e un apparato di immagini fotografiche; ricordando Austerlitz di Sebald e Mattatoio n° 5 di Vonnegut, Marco Lupo fa della maceria il tema e la forma stessa della sua narrazione: la trama ne esce martoriata, con originali effetti di disorientamento per il lettore”.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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