La Regione Umbria sceglie la Zona sociale 7 per l’avvio della sperimentazione del programma nazionale P.I.P.P.I.. Lo comunica la vicesindaco e assessore alle Politiche sociali del Comune di Gubbio Rita Cecchetti che spiega: « E’ un progetto sperimentale di grande rilevanza sociale per rispondere ai bisogni della cittadinanza e spezzare il circolo dello svantaggio sociale. “La Zona sociale 7, con capofila Gubbio, insieme alla Zona sociale 1, con capofila Città di Castello, è stata scelta dalla Regione Umbria per sperimentare il Programma “P.I.P.P.I.”, (Programma di Intervento Per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) il cui coordinamento fa capo al Comune di Gubbio. P.I.P.P.I. si ispira al personaggio televisivo di Pippi Calzelunghe, figura simbolica che esprime le infinite potenzialità dei bambini e le capacità di far fronte in maniera positiva alle difficoltà, grazie anche al sostegno delle reti sociali e dei legami affettivi, che può permettere loro di arrivare ad un recupero nelle situazioni di vulnerabilità familiare. Il progetto ha come obiettivo di promuovere pratiche innovative di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette vulnerabili, con figli da 0 ad 11 anni, al fine di ridurre il rischio di allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d’origine e per sostenere una genitorialità positiva. L’obiettivo primario è dunque quello di aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare la qualità del loro sviluppo. Il Programma P.I.P.P.I. è il risultato di una collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova, i servizi sociali dei Comuni, le cooperative del privato sociale. Rappresenta il tentativo di creare un raccordo tra istituzioni diverse (Ministero, Università, Comuni), professioni e discipline degli ambiti del servizio sociale, della psicologia e delle scienze dell’educazione, che solo insieme possono fronteggiare la sfida di ridurre il numero dei bambini allontanati dalle famiglie. Si tratta – continua la vicesindaco Cecchetti – di un impegno significativo e molto stimolante per gli operatori dei Servizi sociali dei Comuni della Zone sociale 7 e 1, coinvolti in questo percorso formativo e di azione nel campo del sostegno alla genitorialità vulnerabile. Esso si pone all’interno delle linee sviluppate dalla Strategia Europa 2020, per quanto riguarda l’innovazione e la sperimentazione sociale come mezzo per rispondere ai bisogni della cittadinanza e spezzare il circolo dello svantaggio sociale. L’obiettivo è coinvolgere nel programma sperimentale 10 famiglie target nelle due Zone sociali, con condizioni di fragilità e disagio, a ragione del fatto che le figure parentali hanno difficoltà consistenti e concrete a soddisfare i bisogni evolutivi dei bambini sul piano fisico, cognitivo, affettivo, psicologico ecc.. Nell’ambito del Programma saranno attivati livelli di coordinamento territoriali e saranno individuate le figure professionali funzionali alla sua piena realizzazione che assicureranno la programmazione e l’attuazione attraverso le équipe multidisciplinari, dei progetti di intervento con il pieno coinvolgimento delle famiglie stesse » .
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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