Sulla vicenda della lite scoppiata nei giorni scorsi tra due giovani del Bangladesh ospiti dello SPRAR, il sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, interviene con una nota la vice sindaco Rita Cecchetti: «Occorre fare chiarezza su alcune notizie prive di fondamento e ristabilire le dinamiche dei fatti, così come accadute, peraltro ancora oggetto di approfondimento da parte dei soggetti preposti. Va detto che entrambi i feriti sono stati dimessi dalle strutture ospedaliere e destinati a due residenze diverse per evitare ulteriori contatti, uno a S. Marco e uno a Casamorcia, che insieme a Coppiolo sono le tre sedi che ospitano gli attuali 18 migranti. Tutti, compresi i due feriti, hanno regolare permesso di soggiorno. E’ chiaro che una volta stabilite le dinamiche, si procederà con gli opportuni provvedimenti disciplinari e con la revoca dell’accoglienza, in quanto uno dei punti fermi del regolamento dello SPRAR è il divieto assoluto di ogni forma di violenza. Peraltro, va precisato che una simile circostanza non si era mai verificata né tra i due soggetti coinvolti né in altri casi. Il progetto SPRAR, attivo da circa 3 anni, si è rivelato un ottimo strumento di accoglienza e integrazione, con attività di varia natura a favore della collettività eugubina, dalla partecipazione a iniziative culturali ai lavori prestati nel campo della manutenzione di opere pubbliche e del verde. Comunque, per dovere di cronaca, a chiamare il 118 sono stati gli stessi operatori dello SPRAR e al momento della colluttazione e fino all’arrivo dei soccorsi, i vicini non si erano nemmeno accorti dell’accaduto, pertanto non c’è stato nessun parapiglia come affermato da qualcuno. Ricordiamo che l’adesione da parte del Comune al progetto SPRAR – Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, consente la gestione di un’ accoglienza controllata nel territorio eugubino di migranti in protezione internazionale, in accordo con la Prefettura e sulla base del decreto del Ministero dell’Interno: una via maestra che mette al riparo, per contenuti e procedure seguite, da arrivi incontrollati. Riteniamo pericoloso e demagogico oltre che contrario ad ogni etica di civiltà e di solidarietà, alzare polveroni che fanno leva strumentalmente su paure diffuse. E’ nostro dovere di cittadini e amministratori dare risposte ai problemi della collettività, consapevoli che esiste una modalità di scambio reciproco. Positivo è stato infatti l’utilizzo delle unità presenti sul territorio eugubino in attività lavorative di volontariato, utili al benessere generale, in base alle competenze e attitudini, a supporto del patrimonio dell’ente comunale o presso associazioni che si sono rese o si renderanno disponibili. Agiamo sulla base di accordi internazionali e leggi di tutela, a garanzia sia degli ospiti che della popolazione e dell’ente ospitante, con la massima trasparenza e una gestione appropriata, anche da parte di organi superiori ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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